
L’ex Primo Cittadino scenderà in campo per le primarie del centrodestra. E potrebbe tranquillamente vincerle
EDITORIALE – Tra un anno, questa città, sarà nuovamente in campagna elettorale. Tra un anno sarà il 22 ottobre del 2020 e ci separeranno poco più di sei mesi dal rinnovo del Consiglio comunale e dall’elezione del futuro sindaco di Fasano. Parleremo, tra 12 mesi, di liste, candidati sindaci e programmi: sembrerà passato un nulla dall’oramai lontano 2016, l’anno in cui il centrosinistra tolse definitivamente la città al centrodestra, eleggendo (con i voti di buona parte dello stesso centrodestra) Francesco Zaccaria sindaco di Fasano. A pagarne le spese fu Giacomo Rosato, il candidato più suffragato al primo turno. Questa è storia ed è oramai archiviata, andiamo oltre.
Intanto, in questi anni, i dissapori si sono sciolti, qualche truppa anche: Lello e Antonio si parlano di nuovo. Anzi, si parlano più del dovuto. Si parlano e si incontrano, assieme a tutti gli altri: con Fratelli d’Italia, ad esempio, che negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente a livello nazionale. Perché se da una parte il centrosinistra punterà tutto su Francesco Zaccaria, ammesso e non concesso che Fabiano Amati venga rieletto al Consiglio Regionale (a proposito, ma in caso contrario che succede?), ed ammesso e non concesso che la maggioranza resti unita come lo è ora in Consiglio, sull’altra sponda del fiume il centrodestra è obbligato a riorganizzarsi.
È in questo senso che si inseriscono gli incontri delle ultime settimane e ci sono proprio tutti. Lello Di Bari (Forza Italia), Antonio Scianaro (Lega), Grazia Neglia (Fratelli d’Italia), Angelo Laghezza ed Ernesto Perrini (Circoli Nuova Italia), Laura De Mola (Forza Italia) e Pinuccio Pertosa (movimento civico “La Casa del Cittadino”). Ci sono tutti e non manca davvero nessuno: l’interesse è solo uno ed è quello di riprendere la guida della città, mandando a casa il centrosinistra. Non mancano neppure coloro che, in questa esperienza amministrativa, sono rimasti al di fuori dell’assise cittadina (per citarne uno, Bebè Anglani).
La vera novità di questi incontri si può riassumere in una sola parola: primarie. Certo, il centrodestra dovrà darsi delle regole e, per la scelta del candidato sindaco, dovrà usare il mezzo che fino ad oggi è appartenuto quasi esclusivamente al centrosinistra. Vero è che, tra il vocio degli ultimi mesi e le aspirazioni dei singoli, c’è un paletto fisso al quale nessuno dei pretendenti può rinunciare: il nome (il candidato sindaco, per intenderci) deve unire e non dividere. Deve essere una personalità in grado di guidare tutta la coalizione, senza disperdere energie (e voti). Quella personalità, contro ogni pronostico, potrebbe nuovamente avere il nome di Lello Di Bari. E questo lo conferma un altro ulteriore colpo di scena, ovvero quello che vede Laura De Mola, tra le più chiacchierate degli ultimi mesi, annunciare – neppure troppo velatamente – il suo passo indietro: «Io faccio quello che il partito mi chiede di fare. Se Lello sarà il candidato indicato, io sosterró Lello, perché è con Lello che è cominciato il mio percorso amministrativo ed è a lui che devo gran parte della mia esperienza». Chi aveva dato per scontato la sua candidatura, dunque, dovrà ravvedersi. Lei, come Lello, appartiene ad un partito che, in eventuali primarie, dovrà esprimere un solo nome: Lello, appunto, c’è poco da discutere. Lo stesso, nei prossimi mesi, dovrà porre la parola fine alla sua carriera da medico: la pensione è oramai improrogabile. Come dire, ne avrà di tempo a disposizione per tentare di tornare a Palazzo di Città.
Forza Italia dovrà, tuttavia, confrontarsi con il nome che potrebbe essere espresso da Fratelli d’Italia e non è detto che sia quello di Grazia Neglia, la quale potrebbe optare per il ritorno al palazzo, da semplice consigliera. La Neglia, però, ha dalla sua parte un partito che oramai vola sopra gli azzurri berlusconiani. La Lega? Ancora nessun nome, ma una quasi certezza: Antonio Scianaro correrà alle prossime elezioni Regionali (nel 2020) e non può rischiare di inimicarsi la sua coalizione. Al momento, lo stesso, non ha mai espresso aspirazioni per il ruolo da sindaco. D’altra parte sarebbe nel totale interesse del centrodestra spingere la sua candidatura per la Regione.
Ad un’altra figura, non meno importante, potrebbe essere chiesto di scendere in campo come candidata sindaco: parliamo della “pasionaria” Maria Rosaria Olive. Forte del suo carattere e della sua conoscenza in ambito amministrativo, che non ha risparmiato di mostrare durante questi anni fuori e dentro l’assise cittadina, potrebbe convogliare su di sé non pochi consensi durante la fase delle primarie.
Il quadro, è vero, resta ancora variegato e poco preciso: tuttavia il tempo stringe. I pronostici, in caso di primarie, sembrerebbero quasi scontati: è inutile negare che Lello Di Bari, anche e soprattutto dopo l’attuale esperienza amministrativa, goda ancora di un forte appeal (alcuni, giurerebbero, addirittura maggiore rispetto al 2016) e di una base elettorale ancora imponente.
C’è poco, dunque, da girarci intorno. È proprio Di Bari che potrebbe nuovamente guidare il centrodestra alle Amministrative del 2021, primarie permettendo ovviamente. L’uomo che ha “diviso” nel 2016 (regalando a Zaccaria la vittoria) potrebbe, questa volta, unire più che mai. E giocarsela, senza sconti, proprio con lo stesso Zac (o Fabiano Amati): ma di quest’ultimo passaggio ci occuperemo a maggio o giugno del 2020. Anche perché né Raffaele Trisciuzzi, che nel 2016 sfioró il ballottaggio, né Giacomo Rosato, che non ha mai palesato di voler abbandonare la politica, resteranno di certo a guardare.