
Giovanni Esposito e Nunzia Schiano grandi caratteristi della commedia di Alessandro Siani andata in scena ieri sera al Teatro Kennedy
FASANO – Raccontare l’amara verità con sagacia. Non un compito facile, perché saper far ridere la gente di gusto con temi seri non è da tutti.
Ci sono riusciti però i protagonisti di “Benvenuti a Casa Esposito”, la commedia in due atti scritta da Paolo Caiazzo, Pino Imperatore e Alessandro Siani, liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Pino Imperatore, andata in scena ieri sera (18 marzo) al Teatro Kennedy.
Tonino Esposito, interpretato da Giovanni Esposito, già protagonista del film omonimo, è un uomo che porta sulle spalle il nome del defunto padre, boss di camorra, con l’onere di ricalcarne le gesta, o quantomeno onorarne la memoria.
Ma Tonino è un buono a nulla, incapace nel prendere decisioni che non gli siano comandate da Pietro De Luca detto ‘o Tarramoto, nuovo boss del Rione Sanità di Napoli.
Una città, Napoli, che “sarebbe la più bella del mondo” se non ci fossero persone come Pietro e Tonino, precisa Tina, figlia di Tonino, figura di spicco nel tentativo di ribaltare una situazione che sembra incancrenita.
Tonino fallisce ogni missione che gli viene affidata, sarà l’involontaria apparizione del fantasma di un “Capitan” spagnolo a fargli da coscienza. E così si riconcilia con sua moglie Patrizia, regalandole una notte da sogno, e sua suocera, una verace Nunzia Schiano che non le manda a dire quando si tratta di alzare la voce.
L’occasione per Tonino si presenta quando il boss viene arrestato e lui potrebbe diventare capoclan, se non fosse che la coscienza prenda il sopravvento, ricordando quanto “la camorra uccide / il silenzio pure”.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.





















