Iniziativa nella notte di Pasqua della associazione “Gli amici di Gìiùuàannèedd”
MONTALBANO – “I’a rrevate u Sàbbate Sànte, Madre Marì s’à pùste lu mànte”.
Il tradizionale canto di questua tipico fasanese, dal titolo “U Sabbete Sànte”, ha allietato la notte di Pasqua anche nella frazione più a sud di Fasano.
Il caratteristico “Canto all’uovo”, infatti, è risuonato nella notte tra sabato e domenica scorsa (la notte di Pasqua) per le vie e i luoghi di ritrovo di Montalbano, grazie alla associazione teatrale amatoriale in vernacolo e non “Gli amici di Gìiùuàannèedd”, che ha sede nella frazione e che è guidata da Mina Schiavone, e che da sempre è impegnata nel recupero delle tradizioni contadine e culturali di un tempo e nella valorizzazione del dialetto.
Nella notte di Pasqua la associazione“Gli amici di Gìiùuàannèedd” in collaborazione con il Gruppo Folk Egnathium di Fasano, i quali armati” di chitarra, fisarmonica, tamburello e violini hanno fatto rivivere questa tradizione cantando “U Sabbete Sànte”, dapprima dinanzi al sagrato della chiesa parrocchiale, al termine della Santa Messa, ed a seguire lungo le strade della frazione e bussando a diverse abitazioni.
Il “Canto all’uovo”, infatti, da tradizione consiste nell’andare di porta in porta a cantare la storia di Maria alla ricerca del figlioletto (Gesù) perso, ricevendo in cambio delle uova, che oggi vengono usate nella preparazione del pranzo di Pasqua, mentre in passato venivano decorate ed ornavano la tavola. L’uovo, originariamente, era visto come simbolo di fertilità e magia, a causa dell’allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare.