Sul gruppo Facebook “Presidi del libro” di Fasano, l’autrice Andrea Marcolongo ha conversato con la studentessa Marzia Perrini
FASANO – Nella serata di ieri (giovedì 21 Gennaio) si è tenuta la presentazione online del saggio “La lezione di Enea” della scrittrice milanese Andrea Marcolongo. L’autrice, ospite per la quarta volta del gruppo Presidi del Libro, ha conversato con la studentessa del Liceo classico Leonardo da Vinci, Marzia Perrini, che ha posto all’autrice diverse domande interessanti sulla sua ultima opera, edita da Laterza, in cui l’autrice cerca di mantenere vivo il ricordo del famoso poema di Virgilio, nonostante Enea venga riconosciuto come un eroe minore.
«Prima di scrivere questo libro – ha affermato la Marcolongo – mi sono chiesta se l’Eneide mi piacesse davvero e perché non fosse mai il poema preferito nonostante Enea sia l’eroe che ha fondato Roma. Durante il lockdown mi sono ritrovata in casa con il poema e l’ho riletto. E, forse per il momento difficile che stiamo tuttora vivendo, ne ho compreso davvero il significato, anche se mai avrei pensato che la “bufera” che ha attraversato Enea sarebbe durata così tanto per noi. Ho, tuttavia, ancora dei dubbi su questo eroe, ma non ho scritto questo libro per dare dei giudizi. Ho solo una certezza, ovvero che Virgilio è stato un grande poeta, sembra quasi un autore moderno».
«Quanto ti senti affine a lui?» ha, quindi, chiesto Marzia.
«Poco per talento – la replica della scrittrice -. Di certo l’unica cosa che mi sento di dire è che anche quando racconta scene cruenti è sempre sobrio e mi piacerebbe avvicinarmi a questa sua sobrietà».
Dopo l’intervista, la scrittrice ha ringraziato i Presidi del Libro di Fasano e la professoressa Toma, ricordando le volte in cui è stata loro ospite.
Di seguito la descrizione del libro, che è possibile acquistare a Fasano presso “Mondadori Point“ e “Libri e Cose”:
“Se in tempo di pace e di prosperità chiediamo a Omero d’insegnarci la vita, a ogni rivolgimento della Storia dovremmo deporre Iliade e Odissea e affrettarci a riprendere in mano l’Eneide. Andrea Marcolongo ci fa scoprire l’essenza vera di Enea. L’eroe che cerca un nuovo inizio con in mano il bene più prezioso: la capacità di resistere e di sperare. Una lezione attualissima.
Vi siete mai chiesti perché, pur avendo dovuto tutti leggere l’Eneide a scuola, fatichiamo a ricordare qualcosa che non sia la fuga da Troia o la grande storia d’amore tragico con Didone? Perché abbiamo così facilmente dimenticato gli epici racconti sulle mitiche origini di Roma e del suo impero? Forse perché i versi del poema di Virgilio non sono adatti ai momenti in cui le cose filano lisce e allora si va in cerca di avventura nella letteratura. Il canto di Enea è destinato al momento in cui si sperimenta l’urgenza di raccapezzarsi in un dopo che stordisce per quanto è diverso dal prima in cui si è sempre vissuto. Enea è l’eroe che vaga nel mondo portandosi sulle spalle anziani e bambini. È colui che viaggia su una nave senza nocchiero alla ricerca di un nuovo inizio, di una terra promessa in cui ricominciare. È l’uomo sconfitto, colui che non ha più niente tranne la capacità di resistere e di sperare. Un personaggio quanto mai attuale.”