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Ieri sera al Teatro Sociale il celebre spettacolo di Broadway con il Gruppo College del TeatrOfficina
FASANO – Il mondo intero…è spettacolo allo stato puro.
Uno spettacolo noir, con le tinte fosche dell’America degli anni ’20. È questo il biglietto da visita che è stato riservato ieri sera (17 giugno) al pubblico del Teatro Sociale di Fasano, dove l’Associazione SenzaConfine, nell’ambito del TeatrOfficina, è andata in scena con i ragazzi del Gruppo College in “Chicago”.
Lo spettacolo di Bob Fosse, celebrità senza tempo di Broadway, esalta (o vorrebbe esaltare) la scalata al successo con ogni mezzo possibile, anche più infimo. Con All That Jazz lo spettatore entra nel mondo del vaudeville americano, con il ballo delle ragazze che introduce alla prima scena forte: l’assassinio di Fred Casely ad opera di Roxie Hart (Ilenia Sibilio), che non accetta un amante fedifrago. A farne le spese è il povero e ingenuo Amos (Michele Conversano), marito della Hart e disposto a tutto pur di riconquistarla, anche se lei è destinata alla prigione e a una sicura condanna. In cella Roxy rivede la vecchia conoscenza, ormai star-assassina, Velma Kelly (Annalisa Cervellera), prima pagina di ogni giornale della città. Mama Matron (Silvia Pugliese), nomen omen, comanda il braccio in cui sono recluse le assassine, e con un losco giro di soldi garantisce favori all’una e all’altra (When You’re Good to Mama).
Nel corso dell’atto unico entra in scena lo spietato Bill Flynn (Alessio Pantaleo), l’avvocato più in vista della città (All I care About is Love) che promette a Roxie giustizia e fama, in cambio di un lauto compenso che sarà Amos a garantirgli. Flynn stravolge la vita della Hart agli occhi della stampa, la cui perfidia è ben rappresentata dalla giornalista Mary Sunshine, mentre Roxie è ormai la marionetta dell’avvocato, che riesce a coinvolgere i media dell’innocenza di Roxie (We Both Reached for the Gun).
Roxie diventa il nuovo volto sulle prime pagine di Chicago, scatenando l’invidia di Velma, che disperata le offre una parte nel suo show (I Can’t Do It Alone), ma Roxie rifiuta. Entrambe possono ormai contare su loro stesse (My Own Best Friend), mentre Amos (Mr Cellophane) tenta di recuperare l’attenzione dopo l’annuncio della gravidanza di Roxie, fino al giorno del processo, quando Bill riesce nel suo intento e rende Roxie libera. Ma la fama ha un prezzo da pagare, e così Amos abbandona Roxie quando scopre di aver finto la gravidanza, con la grande delusione di quest’ultima che – alla fine – si ritrova con Velma a ballare spettacoli di varietà popolari.
Con la direzione musicale di Miriam Neglia, le coreografie di Nunzia Abbracciavento e il prezioso aiuto di Giovanni Abbracciavento (interprete dell’adattamento originale italiano), Teresa Cecere e David Marzi danno vita a uno spettacolo dal sapore decisamente forte e spietato, che riporta la mente all’America del proibizionismo senza tralasciare la modernità con gli onnipresenti temi della violenza carnale, lo strapotere dei media e quello dei soldi; temi che si scontrano con l’innocenza di quei pochi destinati a soccombere ed uscire di scena. Senza neanche un jingle a loro dedicato.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.
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