L’esperto in dinamiche vaticane ospite della pagina Facebook dei Presidi del libro di Fasano
FASANO – Nuovo appuntamento per i Presidi del libro locale che hanno ospitato ieri (25 febbraio) in diretta streaming sulla loro pagina Facebook, il giornalista e scrittore Marco Politi. A dialogare con l’esperto di cronaca e politica vaticana sul suo ultimo libro “Francesco, la peste, la rinascita” è stato Giovanni Cisternino, counselor scolastico presso l’IISS “G. Salvemini” e Vicesindaco della nostra Città.
Tanti e interessanti gli spunti offerti dal libro di Politi, grazie a una narrazione fluida nonostante la complessità degli argomenti affrontati, che come lo stesso Cisternino ha dichiarato «va letto oggi, ma che andrà riletto tra alcuni anni perché rappresenta uno scrigno prezioso di informazioni».
Emblematica la copertina scelta, un’immagine iconica del Pontefice ritratto la sera del 27 marzo dello scorso anno sotto la pioggia battente in una piazza San Pietro deserta, che si rende interprete in tutta la sua solitudine dell’angoscia e della disperazione del mondo di fronte alla nuova peste che si è abbattuta. Politi ha affermato che «a questo proposito Francesco ne ribalta la credenza: non si tratta di una punizione, di una decisione divina, ma è il momento in cui noi dobbiamo decidere». Attuare insomma il “si salvi chi può” oppure affrontare la pandemia tutti insieme.
Il vaticanista ha poi sottolineato come il diffondersi dell’epidemia sia stato ed è ancora un grande momento di riflessione anche per la Chiesa e i suoi servitori che hanno dovuto affrontare una nuova visione della quotidianità e dei riti religiosi.
Il Papa ha dunque dato un forte impulso alla riflessione su quello che sarà dopo la fine di questa pandemia, sulla necessità della ricostruzione di una società basata su un’economia sociale, in cui non ci sia più “la cultura dello scarto”, riferendosi agli ultimi degli ultimi, quei poveri che lui ha conosciuto personalmente nelle tante realtà degradate di Buenos Aires. Povertà dilagante, si stima che il post pandemia porterà circa 120 milioni di poveri in più, che è e deve essere un problema di tutti. Così come lo sarà il problema della vaccinazione, che non può essere solo ad appannaggio dei più ricchi, e come lo sarà il degrado naturale che va a braccetto con il degrado sociale.
Qui la lungimiranza della visione di Francesco: queste problematiche vanno affrontate subito e tutti insieme, perché «peggio di questa crisi, c’è solo il fatto di sprecarla».