Il giornalista vaticanista ha presentato a Fasano il suo nuovo libro nell’ambito della Festa dei Lettori
FASANO – «Che nulla sarebbe stato come prima lo si intuì già da quel “buonasera” con cui si presentò al mondo intero il 13 marzo del 2013 e che avrebbe sconvolto tutti i canoni». Il riferimento è chiaramente a Papa Bergoglio, il protagonista del nuovo libro scritto da Marco Politi dal titolo “La solitudine di Francesco”. Il giornalista è stato ospite ieri (30 settembre), presso il Chiostro dei Minori Osservanti, nell’ambito dell’edizione numero quindici della Festa dei Lettori, promossa dal Presidio del Libro locale in collaborazione con il Comune di Fasano, la Regione Puglia e il Miur. Ad annunciare il titolo di quest’anno “Le parole della Costituzione” è stata la referente del Presidio, Annamaria Toma, dopo aver fatto i saluti di rito e introdotto gli ospiti.
Il compito di dialogare con il vaticanista è stato affidato a Giovanni Cisternino, professore e vicesindaco. Compito non facile – ma svolto con competenza – per la complessità delle tematiche contenute nel testo, definito dal professore «sinaptico, puntuale, che comincia con le atmosfere di un romanzo salvo poi rivelarsi verità pura».
E complessa è la figura di Bergoglio, gesuita dalla formazione rigorosa e pragmatica, che assurto contro ogni pronostico al trono di Pietro, decide di ritagliarsi il ruolo di “destabilizzatore” già rivelato dal nome prescelto, Francesco e di porsi al centro dell’attualità mondiale. E lo fa affrontando temi di bruciante attualità, a cominciare da quello contenuto nella sua Enciclica (Laudato si’), in cui Bergoglio mette in evidenza lo stretto legame tra il degrado sociale e quello ambientale; proseguendo con temi cruciali della modernità: il fenomeno della migrazione, delle nuove schiavitù, del terrorismo e della xenofobia. Due sono i suoi nemici giurati: la corruzione e la mafia. Non è un caso quindi che sceglie di far passare ai raggi X tutti i conti correnti della Banca Vaticana, compiendo una repulisti mai visto prima (la chiusura di migliaia di conti) e chiudendo per sempre la possibilità a imprenditori a a politici di più o meno losca provenienza, di possedere un conto corrente al di là delle mura di San Pietro.
«Francesco decide di riscrivere così la costituzione della Chiesa – ha dichiarato Politi –, eliminando dapprima ogni tipo di ingerenza da parte di quest’ultima nella scena politica italiana soprattutto e poi mondiale, e poi assumendo un atteggiamento umano e attivo per affrontare non solo le grandi questioni politiche, ma anche le piccole cose quotidiane. Francesco – continua il vaticanista – come arma propone un vangelo non moralistico».
Questo non ha fatto altro che scatenare una guerra civile all’interno della Chiesa stessa, dove sempre più sta prendendo piede un blocco clerical-nazionalista contro il Papa. A questo si aggiunge una spietata macchina del fango contro il riformista Francesco, esplosa in rete e che ha portato quindi alla “solitudine” cui fa riferimento il titolo del libro di Politi.