La scrittrice Giovanna Lori, da Firenze a Fasano, per ricordare presso l’Università la figura del nonno.
FASANO – Nella giornata di ogg, sabato 25 ottobre, alle ore 18:00, nella Sala Convegni dell’Utl-Portici Fasano, l’Università del Tempo Libero incontra la scrittrice fiorentina Giovanna Lori, che presenta il volume “Combatterono la buona battaglia”.
Il titolo del libro e il sottotitolo “La scelta di campo di Donato Dufour Berte e Giovanni Battista Mazzarisi tra Londa e Firenze nel 1943-44”, fungono da preziosa cornice all’inedito contenuto. Dialoga con lei Palmina Cannone, presidente dell’UTL.
Il nostro concittadino dedicò la sua esistenza a lenire le sofferenze delle vittime del fascismo e del nazifascismo. Pertanto a lui l’UTL dedica uno dei Giovedì Culturali del nuovo anno accademico 2025/2026.
La scrittrice vive a Firenze, ha insegnato Materie Letterarie negli Istituti di Istruzione secondaria superiore. Ha pubblicato con Giustina Mannelli “Storie di animali e di uomini”, “Ingresso alla novella” per G. D’Anna; “Sia benedetta la sua memoria-Madre Ermelinda a Santa Verdiana, Firenze 1943-44” LoGisma 2014 ed “Era l’estate del ’44. Alessandra Settepassi la ‘Poggiolina’ vittima dei nazisti. Una storia familiare e l’Eccidio di Padule di Fucecchio”, Nardini ed. 2019.
Giovanni Battista Mazzarisi è nonno materno della Lori. Accade che l’autrice s’imbatte, per caso, nel 2010, in una lettera, spedita nel 1951, dall’ingegnere Dufour Berte, proprietario della Fattoria di San Leolino di Londa, a Mazzarisi, direttore dell’intero complesso carcerario fiorentino delle “Murate”, Santa Verdiana e Santa Teresa. La missiva è costellata di sentimenti di gratitudine da parte dell’ingegnere nei confronti del direttore. Il motivo ce lo spiega la scrittrice, che ripercorre i tempi dell’occupazione tedesca di Firenze nel 1944-45. Con una scrittura limpida e incisiva e con una profonda sensibilità, ce ne racconta la storia vera.
Apprendiamo dalle note biografiche fornite dell’autrice che Giovanni Battista Mazzarisi nasce a Selva di Fasano l’8 luglio 1891, ultimo figlio del medico Giuseppe Mazzarisi, che non poté abbracciarlo alla nascita, essendo “deceduto alcuni mesi prima per cancrena diabetica contratta in seguito a un taglio che si era prodotto operando”. La moglie Carmela Brandi consuma tutto il patrimonio per dare gli studi ai figli, ma si trova in difficoltà per Giovanni. Pertanto, il giovane studia con profitto al Liceo classico di Conversano, e arrotonda il magro bilancio familiare con il lavoro di istitutore. Consegue la licenza liceale d’onore, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza a Parma e poi a Modena, conseguendo la laurea nel 1920.
Partecipa al primo conflitto mondiale con onore, rimanendo ferito a Vermigliano, il 14 maggio 1916. Gli viene concessa la Croce di Merito al V. M.. Tante sono le azioni successive in cui evidenzia il suo valore e tantissime le onorificenze ricevute. Lo ritroviamo direttore degli Istituti penitenziari a Procida, Capraia, Fossombrone, Ancona e, nel 1941, a Firenze, presso le carceri delle Murate, come innanzi riferito. Qui rimane ben dieci anni.
Giovanni Battista Mazzarisi vive le drammatiche vicende del 1943-44. L’8 settembre 1943 viene annunciata l’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, firmato il giorno 3 precedente dal governo Badoglio del Regno d’Italia, un atto di resa alle Nazioni Unite (rappresentate in quel momento dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti e dall’Urss). Dall’8 settembre del 1943 al 25 aprile 1945 gli italiani combattono, con generosità e coraggio, per la liberazione della popolazione italiana e del suo territorio. Inizia il lungo percorso della Resistenza.
Il Nostro si trova “al centro della più paurosa bufera di vendetta e di sangue, di pietà e di orrore, seguita al ritorno fascista e nazista, dopo l’8 settembre. Vittime e carnefici passarono per le mura delle Murate.” Il direttore Mazzarisi, da cristiano, sceglie di combattere “la buona battaglia”, salvando molti innocenti da fascisti e nazisti. Nel 1951 ricopre a Roma la carica di Ispettore Generale del Ministero di Grazia e Giustizia. Noi fasanesi siamo fieri e orgogliosi di lui.
Durante la serata interverranno: Luana Amati, vicesindaco di Fasano; Giuseppe Ventrella, vicepresidente della Provincia di Brindisi; il M° Antonio Vinci con la proiezione dei video: “Dedicato ad Anna Frank” ed “Elegia d’amore”, Betty Quaranta, voce recitante; Laura Cofano, violinista.
La cittadinanza è invitata.

