La sezione “Giuseppe Marangelli” di Fasano ha organizzato un incontro lo scorso 29 ottobre
FASANO – Come ogni anno, il 29 ottobre, la sezione “Giuseppe Marangelli” di Fasano della Società di Storia Patria per la Puglia, presieduta da Maria De Mola, ha reso omaggio alla figura di Ignazio Ciaia, patriota, intellettuale e illuminista fasanese, impiccato a Napoli nel 1799, 226 anni fa, per il suo impegno nella Repubblica Napoletana.
L’incontro, svoltosi nella sala di rappresentanza del Palazzo di Città, ha registrato una grande partecipazione di pubblico e la presenza degli studenti delle scuole superiori fasanesi, segno di un interesse crescente verso la riscoperta delle radici storiche del territorio.
«Vogliamo arrivare soprattutto ai giovani – ha affermato la presidente Maria de Mola – perché conoscano la storia, ne conservino la memoria e ne approfondiscano lo studio».
La sezione fasanese di Storia Patria, nel corso degli anni, ha proposto diverse occasioni per far conoscere Ciaia: conferenze, momenti musicali e teatrali, e persino visite guidate per le scolaresche nei luoghi che ricordano il patriota, tra toponomastica, lapidi e monumenti cittadini.
Quest’anno la relazione principale è stata affidata al professor Nicola Colonna, docente emerito dell’Università di Bari, esperto di storia moderna e del Mezzogiorno d’Italia. Nel suo intervento, dal titolo “Intellettuali e politica nel Mezzogiorno d’Italia tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo”, il professore ha offerto una prospettiva ampia e stimolante su un periodo di grandi trasformazioni politiche e culturali. Con chiarezza espositiva e profondità di contenuti, Colonna ha illustrato le ragioni che spinsero gli intellettuali meridionali ad abbracciare le idee provenienti dall’Europa illuminista, fino a contribuire alla nascita della breve ma significativa Repubblica Napoletana, di cui Ignazio Ciaia fu presidente. Nel suo excursus non sono mancati riferimenti al Medioevo, al Rinascimento e al Seicento, utili a comprendere le radici delle tensioni tra assolutismo monarchico e istanze rivoluzionarie.
Particolarmente apprezzato anche il passaggio dedicato ai circoli letterari e alle accademie filosofiche di Napoli, luoghi di confronto e fermento culturale che favorirono il libero scambio di idee e la crescita del pensiero politico.
Un incontro che rafforza la consapevolezza che la storia non è solo memoria, ma uno strumento vivo per comprendere il presente e sviluppare il pensiero critico.



