Appuntamento il 7 e l’8 giugno al Teatro Sociale con il progetto “Intrecci di musica e letteratura”
FASANO – Mercoledì 7 giugno (h.19.30) e giovedì 8 giugno (h.17.30 e 20.30) torna presso il Teatro Sociale, con il patrocinio del Comune di Fasano, l’appuntamento con lo spettacolo finale di Intrecci di musica e letteratura, il progetto quasi ventennale di teatro civile dell’IISS L. da Vinci di Fasano, sostenuto da sempre dal dirigente scolastico Maria Stella Carparelli.
“La poesia dell’incontro. Intrecci di-versi speciali”, il titolo scelto quest’anno, gioca su alcune parole chiave del laboratorio teatral-musicale guidato dai coordinatori proff. Michele Iacovazzi e Mina Corelli, coadiuvati dal prezioso team degli insegnanti di sostegno del da Vinci e dall’ottima maestra di danza Enza Consoli.
Poesia, in senso letterale perché lo spettatore ascolterà liriche e canzoni dall’alto valore letterario, in senso lato perché il copione esprime tutta la poesia che i ragazzi hanno dentro e spesso non sanno esprimere nella loro vita quotidiana, mentre sanno farlo attraverso il teatro e la musica. Incontro e intrecci spiegano pienamente la natura di questo progetto che mette insieme per tanti mesi docenti e ragazzi provenienti da indirizzi scolastici e contesti di vita diversi. Di-versi e speciali è la cifra vera del lavoro di quest’anno, incentrato sulle storie degli adolescenti tra cui quelle dei ragazzi diversamente abili, forse il più difficile e coraggioso tra quelli mai proposti ma anche il più stimolante e gratificante. Un lavoro che richiede un pubblico sensibile!
Gli studenti hanno voluto parlare di se stessi, delle proprie inquietudini, i disagi, le fragilità. In un momento in cui psichiatri e psicologi di tutta Italia e la Commissione parlamentare per l’adolescenza denunciano un incremento spaventoso, specie dopo la pandemia, di ragazzi affetti da disturbi mentali e alimentari, autolesionismo, dipendenze da alcool e droga, cellulari e social network, gli studenti del “da Vinci” hanno voluto raccontare senza filtri il momento storico e personale che stanno vivendo, ora in modo realistico, ora in modo lirico. Hanno scelto, già nel manifesto, la simbologia delle farfalle, legate sin dall’età antica all’anima, alla metamorfosi, alla rinascita. Qualcuna si sente ancora crisalide, qualcuna muta i colori ma fatica a far accettare il proprio cambiamento, quasi tutte sognano di rinascere in un domani migliore…
Ecco dunque rappresentato, in una sorta di teatro nel teatro, il laboratorio del progetto liceale, dalle prove allo spettacolo finale. Ecco dipanarsi sul palco le storie diverse dei nostri giovani, alcune attingono dai fatti di cronaca, per esempio quelle dell’integrazione, altre rispecchiano un problema personale in cui tanti però possano riconoscersi. Ecco la scuola, la famiglia, il chiuso di una stanza, il branco.
Quasi 100 ragazzi iscritti, attori, cantanti, musicisti, ballerine, scenografi, costumisti, grafici, tecnici, che hanno la possibilità di incontrarsi, fare amicizie, esprimersi sul palco e dietro le quinte lontano dai cellulari, mostrare le proprie competenze, qualcuno il proprio talento… e il bello è che tutti sono unici ma uguali, gli studenti brillanti del Conservatorio, gli attori vincitori di premi e i ragazzi alle prime armi, che provano il teatro come antidoto alla propria solitudine e timidezza. La bellezza può mostrarsi anche nell’imperfezione dei nostri ragazzi, nell’errore, nella consapevolezza dei propri limiti, ma i limiti spesso si trasformano in risorse, forza di volontà e capacità di reagire.
Spiccano alcune scene dedicate alla lunga battaglia dei diversamente abili per cambiare la storia e affermare i propri diritti. Un progetto di inclusione, in cui sul palco saliranno anche i ragazzi diversamente abili, straordinari nel portare a tutti le proprie abilità, la propria tenacia e il proprio sorriso alla vita. Il risultato più bello per i docenti è aver respirato un clima costante di sinergia, collaborazione e armonia.