
Ieri, la cerimonia di premiazione nella Sala di Rappresentanza del Comune di Fasano.
FASANO – Ieri, venerdì 20 giugno, nella suggestiva cornice della Sala di Rappresentanza del Comune di Fasano, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei programmi di Intercultura, alla presenza di studenti, famiglie, volontari e rappresentanti istituzionali. L’evento ha celebrato i 70 anni dell’associazione a livello nazionale e i 25 anni di attività del Centro Locale di Brindisi, che da un quarto di secolo è punto di riferimento per chi sceglie di vivere un’esperienza formativa all’estero.
Intercultura è molto più di un semplice programma di scambio: è un progetto educativo che promuove lo scambio scolastico internazionale, la crescita personale e l’incontro tra culture diverse. Offre a migliaia di giovani la possibilità di vivere per alcuni mesi o un intero anno in un altro Paese, ospitati da famiglie del posto e inseriti nelle scuole locali. Un percorso che cambia la vita e apre lo sguardo sul mondo, insegnando il valore del dialogo, della tolleranza e della cittadinanza globale.
A portare i saluti dell’Amministrazione comunale è stato il consigliere Giuseppe Ventrella, che ha sottolineato il valore di un’esperienza così profonda: «Intercultura ci dà la possibilità di abbracciare culture differenti in tutto il mondo. Quello che fa è davvero eccezionale: al di là dell’apprendimento della lingua, dà la possibilità di vivere altre culture e punti di vista. I ragazzi possono vivere in ambienti sereni e confortevoli. Ringrazio a nome dell’amministrazione tutti coloro che rendono possibile tutto ciò, soprattutto le famiglie che accolgono gli studenti».
A seguire, è intervenuto Salvatore Ippolito, presidente del Centro Locale di Brindisi, che ha ricordato il lungo cammino dell’associazione e il proprio vissuto personale: «L’associazione compie 70 anni e il nostro centro locale ne compie 25. Anche io, nell’88, sono stato per un anno negli Stati Uniti. Con Intercultura costruiamo ponti con altri Paesi».
Maria Pia Marotta, responsabile per lo sviluppo del volontariato in Puglia e Basilicata, ha presentato i numeri che raccontano l’ampiezza e la forza della rete Intercultura: più di 5.500 volontari attivi in tutta Italia, una presenza consolidata in oltre 60 Paesi nel mondo, 52.000 studenti italiani partiti all’estero, oltre 31.000 famiglie ospitanti, 2.500 scuole coinvolte e 23.000 borse di studio assegnate. Dati che confermano quanto Intercultura non sia solo un soggiorno all’estero, ma una vera e propria esperienza di vita che lascia un segno profondo, trasformando gli studenti in cittadini consapevoli e aperti al mondo.
Nel corso dell’incontro sono intervenute anche Antonella Palma, responsabile dell’area invio, che ha raccontato cosa significhi “mettersi in gioco in una cultura diversa”, e Silvana Caforio, responsabile scuola, che ha evidenziato il ruolo fondamentale degli istituti scolastici in questo percorso.
Uno dei momenti più intensi della cerimonia è stato il racconto di Francesco Dellimauri, giovane di Mesagne, che ha trascorso un anno negli Stati Uniti. Attraverso la sua testimonianza, ha condiviso emozioni, sfide e cambiamenti che hanno arricchito il suo percorso personale e formativo.
Durante la cerimonia, i partecipanti sono stati invitati a riflettere su cosa significhi per loro Intercultura, scrivendolo su un post-it con la frase “Per me Intercultura è…”. I pensieri, ricchi di emozione e significato, sono simbolo di speranza, apertura e futuro.
A rendere il momento ancora più speciale è stata la consegna degli attestati agli studenti della provincia di Brindisi, pronti a partire per vivere un’esperienza all’estero. Si tratta di Andrea De Carlo, in partenza per un semestre in Finlandia; Gabriele Ferretti, che trascorrerà un anno in Brasile; Francesco Ferro, anch’egli diretto in Brasile per un semestre; Francesco Marulli, che parteciperà a un programma estivo in Irlanda, ad Athlone; Marco Piccione e Jacopo Sasso, entrambi destinati a un trimestre in Canada anglofono; Sofia Sorce, che vivrà un’esperienza estiva a Galway, in Irlanda; Michele Yaseen, pronto per un anno in Giappone; e Antonio Ippolito, che trascorrerà un anno negli Stati Uniti.
La cerimonia si è conclusa in un clima di entusiasmo e condivisione, confermando ancora una volta come Intercultura sia un investimento nel futuro dei giovani e nella costruzione di un mondo più aperto, empatico e interconnesso.







