Nella Giornata Internazionale della Memoria i due sodalizi locali, insieme al Coordinamento delle Associazioni Fasanesi, affrontano l’utopia dell’abolizione della guerra. Un sogno?
FASANO – Oggi, sabato 27 gennaio, l’UTL, Emergency e il Coordinamento delle Associazioni Fasanesi, alle ore 18,00, nella Sala convegni della locale Università del Tempo Libero (Portici), celebreranno la Giornata Internazionale della Memoria.
La tematica che sarà trattata è “Abolire la guerra… Una utopia?”. Interverranno per i saluti istituzionali: Cinzia Caroli, assessore alla Cultura del Comune di Fasano; Mariateresa Maggi, presidente del Coordinamento delle Associazioni Fasanesi; Giuseppe Ventrella, consigliere della Provincia di Brindisi; Palmina Cannone, presidente dell’UTL. Parteciperà il Gruppo dei Volontari di Emergency Valle d’Itria. Animerà la serata la socia dell’UTL Rosa Trisciuzzi.
La guerra, nel corso degli anni, continua a essere da parte dei governi lo strumento prediletto per la ‘risoluzione delle controversie internazionali’. Cambiano i luoghi, i fronti, le tecniche e le tattiche. La guerra mantiene sempre una costante: il 90% delle vittime sono civili.
“Emergency – spiega Carmen Cofano – continua a raccontare gli effetti e le conseguenze dei conflitti armati attraverso le storie dei pazienti curati nei propri ospedali, con le voci dello staff, perché anche raccontare è agire per cambiare il mondo. Un percorso rivolto a tutti per favorire una riflessione etica comune sulla pace, scegliere di stare dalla parte dei Diritti Umani: del lavoro, dell’istruzione, della cura. Ossia porre le basi concrete per abolire la Guerra”.
Questo pensiero è condiviso dall’UTL che, nei propri Piani Formativi, pone una grande attenzione ai Diritti del fanciullo, dell’uomo, della donna, dei popoli. L’evento di stasera è stato preceduto dall’incontro propedeutico a esso, tenuto dalla presidente Cannone sempre all’UTL, giovedì 25 gennaio scorso, sul tema “Shoah. Sopravvivere per ricordarla. Testimonianze storiche e letterarie”.
“Lo sterminio degli Ebrei – ricorda Palmina Cannone – effettuato dal regime nazista negli anni del suo dominio in Germania, nel corso del 2° conflitto mondiale, è stato un evento senza precedenti. Shoah significa distruzione. Un evento eccezionale nella Storia e in quella dello stesso Novecento, in cui altri stermini sono avvenuti: dallo sterminio degli Armeni durante la 1ª guerra mondiale a quello del regime di Pol Pot negli anni ’70. La giornata del 27 gennaio – prosegue Palmina – nasce per commemorare le vittime dell’Olocausto ed è stata designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite celebrò il 60° anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. Si è stabilito il 27 gennaio perché in quel giorno le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di Concentramento di Auschwitz”.
Pertanto, con Talil SoreK, che ha scritto “Ho dipinto la pace”, scriviamo anche noi pagine di Pace. “Avevo una scatola di colori / brillanti, decisi e vivi. / Avevo una scatola di colori, / alcuni caldi, altri molto freddi. / Non avevo il rosso per il sangue dei feriti, / non avevo il nero per il pianto degli orfani, / non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti, / non avevo il giallo per le sabbie ardenti. / Ma avevo l’arancio per la gioia della vita, / e il verde per i germogli e i nidi, / e il celeste dei chiari cieli splendenti, / e il rosa per i sogni e il riposo. / Mi sono seduta, / e ho dipinto la pace”.
La cittadinanza è invitata.