La serata evento a Masseria Capece è stata un’occasione per discutere di legalità attraverso la visione del film tratto dall’omonimo libro della giornalista di Repubblica
FASANO – Federica Angeli ha paura. E quando la paura bussa alla sua porta, lei apre e la fa accomodare. Fuma almeno un pacchetto di sigarette al giorno e dorme massimo tre ore: la mafia le ha tolto il sonno. Quante notti sono andati in motorino sotto casa sua a gridare “gli infami muoiono”? Hanno provato in tutti i modi a isolarla, nella sua Ostia e l’hanno raggiunta, derisa e minacciata anche sui social. Ma Federica è stata capace di rendere la community di Facebook, una comunità.
E così si è dimostrata anche Fasano che ieri sera ha accolto la giornalista di Repubblica, accompagnata dall’attrice Claudia Gerini, in una serata evento promossa dall’amministrazione comunale a Masseria Capece, con il supporto del giornalista Dino Cassone. Dopo i saluti del sindaco Francesco Zaccaria e dell’assessore Cinzia Caroli, è stato proiettato il film “A mano disarmata”, tratto dall’omonimo libro di Federica Angeli, con la regia di Claudio Bonivento.
La pellicola, realizzata in collaborazione di RAI Cinema, non racconta soltanto la biografia di Federica, ma è un’occasione per indagare il lavoro del giornalista e per chiedersi da che parte si vuole stare, perché la magia non ha mai avuto vergogna ad ammetterlo. Federica Angeli vive da oltre 1700 giorni sotto scorta per aver scritto la verità sulla mafia a Ostia. Ci è arrivata prima di tutti e ha dovuto fare i conti anche con chi la derideva pensando che la mafia esistesse solo al Sud. A Roma non era pensabile. Se ne è avuta la prova con le reazioni seguite allo tsunami dell’inchiesta Mafia Capitale. Si voleva distruggere quell’aggettivo, perché una mafia romana non era concepibile.
Tra le scene più interessanti del film, che in alcune sequenze si è dimostrato debole nell’apporto della regia, inseriamo quella che descrive il momento di affidamento della scorta a Federica Angeli, perché ha permesso un esercizio di immedesimazione utile a comprendere cosa voglia dire rinunciare alla propria libertà, a un gelato con i bambini al mare o a una cena romantica con il proprio compagno. E ancora cosa voglia dire vivere ogni attimo in allerta.
Al termine della proiezione il giornalista Dino Cassone ha intervistato Federica Angeli e Claudia Gerini, che si è detta felice di aver interpretato questo ruolo permettendone così il racconto al grande pubblico. Perché la testimonianza di Federica rinforza la nostra sana prepotenza di essere parte di una maggioranza che è forte solo se sta insieme. “Noi”, che ha dato il nome alla sua associazione, siamo molti di più. Non vincono loro.