
Quest’anno ricorrono 40 anni dall’ultima canzone che ha visto insieme Battisti e Mogol: se ne è parlato nel nuovo appuntamento della rassegna dei Presidi del Libro di Fasano
FASANO – Il nuovo appuntamento con la rassegna “Connessioni e Relazioni”, promossa in streaming dai Presidi del Libro di Fasano, si è tenuto ieri con la presentazione di “Con il nastro rosa: l’ultima canzone di Mogol Battisti e la fine del sogno” (GMPress) del giornalista e critico musicale Donato Zoppo. L’autore ha dialogato con la giornalista Barbara Castellano sul gruppo Facebook dell’associazione. Il volume fa parte della collana Songs, uno spazio dedicato all’analisi e alla storia di artisti che hanno anniversari di canzoni memorabili da celebrare.
“Con il nastro rosa” è l’ultima traccia dell’album “Una giornata uggiosa”, ma è anche l’ultimo lavoro che ha visto insieme Battisti e Mogol. Nel 2020 si celebrano i suoi 40 anni e oggi c’è tutto a dire che si tratta di una canzone epica, a partire dalla realizzazione della copertina a opera di Ilvio Gallo in una Milano che quella mattina non voleva proprio rivelarsi uggiosa come da tradizione. E allora la pioggia che si vede sulla cover altro non è che l’intervento di una autobotte chiamata dal fotografo sul set. Lucio Battisti riteneva la copertina fondamentale per un’immersione totale nella sua musica, che è stata sempre suo faro lavorativo e di relazione. Persino l’artista doveva starle un passo indietro.
Donato Zoppo e Barbara Castellano hanno raccontano le atmosfere che girano intorno a “Con il nastro rosa”, ricordandole anche attraverso squisiti aneddoti, come quello della riuscita dell’epico assolo di chitarra di Phil Palmer che lo ha registrato, in realtà, solo in pochi minuti perché aveva fretta di raggiungere il dentista. Nel 1979 si scriveva quindi la storia del pop italiano e, al tempo stessa, quella personale di Battisti e Mogol che da lì a poco si sarebbero separati.
Zoppo ha affermato che non si è trattato solo di ragioni economiche per la spartizione dei diritti d’autore, ma anche per il loro approccio alla vita scandito da velocità diverse: Lucio scalpitava verso il futuro, Giulio invece stava fermo nella comodità del suo estro sopraffino. Zoppo analizza inoltre il testo di “Con il nastro rosa” restituendo al pubblico quella sua capacità di andare a fondo, libero dalle zavorre degli orpelli della retorica e delle forzature. Dopotutto è proprio questo che ha saputo renderla nel tempo parte del nostro lessico più intimo, perché a volte per spiegare quello che proviamo e speriamo per il domani ci basta dire: “lo scopriremo solo vivendo”.
Il prossimo appuntamento con la rassegna “Connessioni e Relazioni” è fissato al 25 maggio con la presentazione di “Colpo su colpo” di Riccardo Gazzaniga, intervistato dalla lifecoach a Bruxelles Chiara De Caro.