Uno strepitoso Mario Incudine “trasporta” il pubblico del Kennedy dalla Puglia alla Sicilia
FASANO – “Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”. In questa frase di Tolstoj è forse riassunta l’esperienza che ha portato Domenico Modugno ad essere uno degli artisti italiani più celebri al mondo.
Lo spettacolo “Mimì da Sud a Sud”, portato in scena ieri sera (venerdì 17 marzo) al Teatro Kennedy di Fasano, nell’ambito della 40ª edizione di Fasanomusica, ha visto uno strepitoso Mario Incudine raccontarsi e raccontare il celebre cantautore di Polignano a Mare, con dei tasti non sempre toccati durante gli eventi a lui dedicati.
Mario Incudine ci racconta la storia di Mimì, un ragazzo come tanti diviso internamente fra partire in cerca di lavoro altrove o restare, in quell’Amara Terra Mia arsa dal sole, che fa da cornice all’inizio di tutta la vicenda, come mostra la bella scenografia colorata di Vincenzo Miserandino.
Incudine racconta di come quel ragazzo “reinventi” il dialetto salentino di San Pietro Vernotico, città nella quale è cresciuto, per portarlo ancora più a sud, in Sicilia, e farlo diventare internazionale. In effetti, la scelta di dichiararsi spesso siciliano (fu Frank Sinatra a suggerirglielo) si rivelò vincente per Modugno, che così poté acquisire facilmente fama; eppure le canzoni che Incudine presenta sono ai più poco conosciute, legate alla tradizione popolare che si perde nella notte dei tempi.
Si passa dall’accesa protesta di Malarazza all’allegria de La cicoria e La sveglietta, dove il pubblico comincia a rendersi conto che non è un semplice “spettatore”, ma parte attiva di un gioco che Incudine regge per oltre un’ora e mezza senza problemi anzi, si diverte con un pubblico che non smette di battere mani, schioccare dita e cantare a ritmo di tamburello.
È un vero elogio alla “musica che diventa magia” quello che l’artista fa, con l’aiuto degli arrangiamenti di Antonio Vasta al pianoforte, fisarmonica e organetto, Manfredi Tumminello alle chitarre e bouzouki e Pino Ricosta al contrabbasso e percussioni. Sono tutti loro a render ancor più coinvolgenti i pezzi presentati, da Lu sciccareddu ‘mbriacu a Lu tambureddu, passando per Lu grillu e la luna, La donna riccia e ancora ‘U pisci spada.
Incudine ringrazia più volte il pubblico presente, si confonde fra loro e si dimostra un ottimo intrattenitore, dilettandosi fra l’arrangiamento musicale e i testi, firmati da Sabrina Petyx, la regia è invece di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino.
Infine, un’immancabile Nel blu dipinto di blu, che il pubblico del Kennedy canta insieme all’artista siciliano, e L’uomo in frac, a suggellare un “Mr. Volare” che raramente è stato presentato sotto questa veste perfettamente funzionante.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.