
In scena ieri il penultimo saggio di Futura Academy con il Gruppo Tribe
FASANO – A volte il bianco non è purezza. A volte il bianco è dolore.
È andato in scena ieri sera (10 luglio), al Chiostro dei Minori Osservanti, “L’odore assordante del bianco”, lo spettacolo scritto da Stefano Massini e portato in scena dal Gruppo Tribe di Futura Academy, l’officina di talenti che l’associazione SenzaConfine coltiva da anni.
Il penultimo saggio di quest’anno vede in scena il dramma della mente di Vincent Van Gogh, partendo da un fatto reale, il ricovero dell’uomo nel manicomio di Saint Paul nel 1889, per approfondire l’aspetto psicologico del pittore. Lo spettacolo esplora il distacco fra la creatività e la prigione mentale, prima ancora che fisica, del pittore olandese.
Vincent continua ad avere i dialoghi con il fratello Theo, che però non c’è, e il conflitto interiore si acuisce quando il perfido e narcisista dottor Lazare vuole umiliarlo con punizioni più dure. Al Chiostro il bianco diventa inevitabilmente protagonista, dal letto ai camici, regalando una sensazione quasi claustrofobica al pubblico.
La giovane – e bravissima – attrice (Noemi D’Aprile) interpreta il puro tormento di un’artista in preda ai deliri, alternando tic fisici a stati di rabbia assoluta. Sono i quadri la necessità assoluta, l’unica ancora di salvezza nello “schifo di posto che ti cava anche gli occhi”. E non ci sarà ipnosi che tenga, laddove le allucinazioni e le sinestesie hanno superato ogni briciolo di razionalità. Dopo il bianco, resta solo il buio.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.






