Nel quarto appuntamento della rassegna organizzata dal Mondadori Point di Laura De Mola, l’attore e comico lucano ha presentato “Perdere tempo mi viene facile”
FASANO – In “Perdere tempo mi viene facile” (Mondadori Editore) c’è tutto quello che avreste voluto sapere di Rocco Papaleo.
L’attore e comico lucano è stato ospite ieri (3 dicembre) del quarto appuntamento di “LibriAmo…tra le masserie”, la rassegna letteraria organizzata dal locale Mondadori Point di Laura De Mola.
A intervistarlo, nella suggestiva cornice di Masseria Villa Verde, è stato il giornalista Mario Valentino.
«Un libro che è frutto di un’esigenza: offrire una diversa sfaccettatura di me che non traspare attraverso il mio mestiere di comico. Volevo espormi in modo diverso».
Il titolo scelto è una provocazione: per perdere tempo, bisogna trovarlo. Con l’avanzare dell’età – l’attore ha 66 anni – avere del tempo da perdere è diventato un karma.
Nel libro di Papaleo si parla di tante cose. A partire dalla sua terra, la Lucania.
«Tornare a Lauria per me ogni volta è come fare un ricongiungimento con me stesso».
Poi la famiglia, con i ricordi della sua vivace adolescenza all’inseguimento delle ragazze fino al vizio del fumo preso assieme a sua madre, che ne ha saldato la complicità.
E il cinema. Come il paradossale esordio nel film di Monicelli Il male oscuro, tratto dal romanzo di Berto.
O la sua esperienza da regista.
La prima con il premiato Basilicata coast to coast. «Un viaggio cominciato in modo velleitario, che poi si è rivelato un viaggio interiore, di riconoscimento di se stessi»
E l’ultima, con il poetico Scordato. «Il mio film della maturità, se vogliamo. Un lavoro quasi psicoanalitico».
Come attore invece, Papaleo non ama rivedere i film in cui ha recitato, fatta eccezione per Il grande spirito di Rubini, a suo dire il ruolo riuscito meglio.
Durante la conversazione, in cui l’attore lucano ha praticamente tenuto banco con la sua brillante comicità, si è parlato anche di teatro e di musica.
Il primo preferito al cinema, per il suo lato artigianale e per il contatto più consapevole con il pubblico.
La seconda – vero e proprio amore della vita –, la cui passione è sbocciata con l’acquisto in società con un amico della prima chitarra.
In chiusura, esortato da Laura De Mola, Papaleo ha ricordato la sua esperienza al Sanremo del 2012, in cui ebbe la fortuna di conoscere il mitico Lucio Dalla.
«L’ho fatto con distacco per non farmi travolgere», ha confessato l’artista.
E sempre invitato dalla padrona di casa, a rivelare quale sia il suo sogno più grande, Papaleo ha risposto: «Che il popolo fosse trattato meglio».
Prossimo appuntamento: 14 dicembre con Savino Zaba intervistato da Vincenzo Schettini.
Fotoservizio di Mario Rosato.