L’esuberante attrice e conduttrice tv ha presentato “Forte e Chiara” nell’ultimo appuntamento della rassegna promossa da Laura De Mola e organizzata dal locale Mondadori Point
FASANO – Si chiude con il botto la terza edizione di LibriAmo…tra gli ulivi!, la rassegna promossa da Laura De Mola e organizzata dal Mondadori Point di Fasano.
Ospite ieri (24 settembre), presso Masseria Villa Verde, è stata l’esuberante Chiara Francini, intervistata dal sempre bravo Savino Zaba, conduttore di Rai Radio 1 e ormai presenza fissa della rassegna.
L’attrice e conduttrice tv – amica, collega e artista poliedrica, l’ha definita Zaba – ha presentato a un pubblico numerosissimo il suo nuovo libro dal titolo Forte e Chiara, pubblicato da Rizzoli.
Ad aprire la serata è stata come di consueto la padrona di casa della rassegna, Laura De Mola, che ha ringraziato la famiglia De Leonardis e tutto lo staff per l’ospitalità.
Di seguito l’imprenditrice fasanese ha anticipato novità per la prossima edizione della rassegna estiva – ci saranno nuove location – e il primo appuntamento di quella invernale il prossimo novembre con Claudia Gerini.
“Forte e Chiara” è un’autobiografia umana e non artistica ha ammesso la Francini, in cui ha potuto raccontare con la spigliatezza che la contraddistingue, episodi della sua vita.
E lo ha fatto anche raccogliendo testimonianze delle persone che le hanno voluto bene: i genitori, la nonna Orlanda e i suoi pochi ma veri amici.
La prima dichiarazione di sua madre è stata: quando ti aspettavo, leggevo il libro “Lettera a un bambino mai nato” della Fallaci. Come a dire che il suo destino era già chiaro.
Sua madre le ha insegnato ad essere sempre impreparata alla felicità. Per questo lei ha sempre rivendicato con orgoglio la sua provincialità e il fatto di essere riuscita ad arricchirsi – ricchi si nasce, ha chiosato – attraverso il sacrificio e il duro lavoro.
Il padre, un povero pago, è una persona straordinaria, lavoratore instancabile, saldo in quei principi morali che è riuscito a trasmettere a sua figlia.
Una famiglia, quella della Francini, proletaria, di lavoratori, che la lasciavano da piccola dalla nonna Orlanda. Di qui il forte desiderio di essere amata dai suoi.
L’adolescenza dell’artista invece è stata costellata di avventure molto comuni per quell’età, come dormire la notte di capodanno in un garage assieme alle sue amiche, o andare a ballare in una discoteca pomeridiana con un avanguardistico abito in cellophane.
Zaba ha sottolineato poi come il libro sia pregno del valore dell’amicizia. L’amicizia è il sentimento d’amore supremo, il vero amico è quello che gode quando tu godi e non quello che patisce quando tu patisci, ha dichiarato la Francini.
Il libro racconta anche del suo arrivo a Roma e di come è cominciata la sua carriera, un inizio bello ma difficile in termini economici, che però l’ha forgiata come persona.
Sono sempre stata fuori – ammette candidamente l’artista –, fuori luogo, fuori misura, bizzarra, diversa, un pochino disagiata. Sono molto in ascolto di me stessa e non mi sono mai vergognata di quello che ero e che sono ora.
Una piacevolissima serata dunque, in cui il pubblico fasanese ha potuto conoscere e apprezzare una Chiara Francini poco diva, una donna con il cuore in mano. Naturalmente riservata – ha concluso Zaba –, ed è per questo che la gente ti ama.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.