L’incontro è stato organizzato ieri dall’Associazione “L’Ala Nascosta” di Giovanna Losavio
FASANO – Si è tenuto ieri (giovedì 24 ottobre), nella sala di rappresentanza del Comune di Fasano, il convegno “La disabilità tra genetica e imprevedibilità” organizzato dall’Organizzazione di Volontariato “L’Ala Nascosta” con il patrocinio della città di Fasano, della Provincia di Brindisi, della Regione Puglia e con la collaborazione di ECMED Formazione & Digital, le Associazioni “AccordiAbili”, “Area Celsi” e “Calliope”.
Presenti l’assessore all’istruzione Cinzia Caroli, il priore Don Sandro Ramirez, il vicepresidente della provincia di Brindisi Giuseppe Pace, il prof. Mattia Gentile, direttore dell’UOC Genetica Medica ASL Bari, il dott. Francesco Girolamo, neurologo, il dott. Giuseppe Barletta, fisioterapista e la dott.ssa Rosa Rosato, responsabile del Distretto ASL 2 di Fasano. A moderare l’incontro Ariel Signorelli della “Ariel Signorelli – Formazione e Management”.
Dopo i saluti dell’assessore e del priore la parola è passata a Giovanna Losavio, presidente de “L’Ala Nascosta”, che ha ringraziato i presenti e lanciato un appello agli stessi invitandoli ad iscriversi alla propria associazione: da quest’anno la stessa ha attivato anche uno sportello di ascolto ogni giovedì pomeriggio.
Il primo a intervenire è stato il prof. Mattia Gentile che ha affermato: «Il grosso problema della comunicazione in medicina oggi è dovuto al fatto che ognuno di noi è diverso, eppure spesso si cerca di fornire lo stesso trattamento a tutti i pazienti. In verità ciò che nel corredo genomico ci accomuna sono appena 80 geni che possono fare potenzialmente danni, ma per il resto noi siamo diversi.»
Il prof. Gentile non ha mancato di evidenziare i vari casi a cui ha dovuto assistere e ha chiarito quali sono ad oggi le metodologie più utilizzate per “mappare” il nostro corredo genetico. Una di queste è l’Array-CGH che in sostanza prevede una mappatura più efficace rispetto alla semplice analisi dei cromosomi.
«Nel corso degli ultimi 20 anni il costo della codifica del DNA è diminuito di 100.000 volte. E non si esclude che in un futuro prossimo avremo una sorta di carta del nostro genoma sequenziato grazie al quale predire molte delle malattie e disabilità che potrebbero interessarci nel corso della vita» ha infine concluso Gentile.
Disabilità che non è una condizione rarissima, il dott. Francesco Girolamo ha infatti evidenziato come l’OMS abbia stimato che il 20% di tutte le persone sperimenta una forma di disabilità nel corso della vita, sia essa motoria o neuromotoria, dunque più grave.
«Un mondo ancora da esplorare del tutto è quello della disabilità dell’encefalo causato da malattie congenite o acquisite» ha affermato Girolamo insistendo sul fatto che, una volta ottenuta la diagnosi, la maniera migliore di agire per le disabilità meno gravi sia quella di incentivare l’attività fisica e una buona dieta.
Un altro aspetto molto importante è quello dell’assistenza al paziente che deve essere seguito il più possibile da un’equipe riabilitativa che comprenda fra gli altri lo psicologo, il fisioterapista, l’infermiere e il medico specialista.
«La sindrome da immobilizzazione è quella che noi dobbiamo cercare di risolvere» ha affermato il dott. Giuseppe Barletta evidenziando come la tecnologia già da oggi sta sviluppando nuovi mezzi come lettini che si muovono da soli e riescono a rimettere il paziente in piedi. Un altro approccio è quello della telemedicina e della domotica che può aiutare il paziente a diventare, per quanto possibile, autosufficiente.
La dott. ssa Rosa Rosato si è detta orgogliosa per il nostro servizio sanitario che – pur con tutte le pecche – resta il migliore al mondo grazie al principio di universalità ed eguaglianza che lo caratterizza.
«Il nostro Distretto ASL è il primo in regione ad aver creato l’equipe che va casa per casa e presta la propria opera di cura. Noi integriamo le medicine con questo tipo di attività territoriale, altrettanto valida ed efficace per il malato cronico. A questo aggiungiamo il servizio dei PTA e del medico di famiglia che, attraverso il nostro Distretto, si fa portavoce dei vari bisogni assistenziali a cui noi forniamo servizi» ha affermato infine la Rosato.
Un commento finale a chiudere la serata è stato quello di Giuseppe Pace che ha auspicato un’unione più forte fra famiglia e istituzioni in quella che deve essere la risposta a una forte insidia sociale come la disabilità.
La serata è stata allietata dagli intermezzi musicali di Leo Laguardia (tastiera) e Raffaele Convertino (armonica), musicisti dell’Associazione “AccordiAbili”.