Il legale della famiglia di Melissa: “Abbiamo tutti i documenti che provano che la somma raccolta è stata impegnata per le cure”
FASANO – Con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Bari, una imprenditrice di Polignano a Mare, insieme ad altri, chiede chiarezza sull’impegno delle somme raccolte nel corso di una imponente gara di solidarietà che ha permesso due anni fa alla piccola Melissa, affetta da Sma1 e bisognosa di un farmaco del valore di 2 milioni di euro, di sottoporsi alle cure necessarie.
La storia di solidarietà legata alla piccola Melissa, e dei suoi genitori Pasquale Nigri (originario di Fasano) e Rossana Messa (di Monopoli), che commosse l’intera Italia nel 2020 e che portò a raccogliere circa 2 milioni di euro di offerte che servirono a salvare la vita alla piccola e a farle somministrare a Dubai il costosissimo farmaco Zolgensma, si intreccia con una storia legata alla vendita all’asta di un capannone, in particolare di un “insediamento produttivo destinato alla lavorazione e conservazione dei prodotti ortofrutticoli freschi” della superficie complessiva di mq. 12.990 sito in Polignano a Mare alla contrada Locosantissimo.
Tale immobile il 12 aprile scorso è stato aggiudicato dal Tribunale di Bari, a seguito di una regolare procedura, al prezzo di 1.280.000,00 euro oltre oneri di legge alla società “Souvenir Planet srl” la cui legale rappresentate è Rossana Messa, la mamma di Melissa.
Tra i partecipanti alla gara per l’aggiudicazione del capannone vi era anche Maria Preite, rappresentante di una società di import export che ha sede nell’immobile in questione con contratto di fitto dal 2017, che nei giorni scorsi si è fatta promotrice di un esposto alla Procura di Bari quando ha scoperto che l’immobile se l’era aggiudicato la mamma di Melissa.
In sostanza la signora Preite, che evidenzia anche di essere stata una dei tanti benefattori che hanno effettuato donazioni per Melissa, nell’esposto, che a quanto pare sarebbe stato firmato anche da altri soggetti, chiede di conoscere la rendicontazione delle somme raccolte a favore di Melissa per sfatare ogni dubbio sulla destinazione delle stesse.
“Perchè di tutta questa raccolta mai nulla è stato rendicontato?”, si legge in una nota inviata alla stampa a firma della signora Preite.
Dal canto suo la famiglia di Melissa si dice serena, e per loro interviene il legale di fiducia.
“Noi ad oggi siamo all’oscuro di tutto – commenta l’avvocato Giuseppe Carbonara, legale dei coniugi Nigri-Messa -. Non abbiamo ricevuto nulla dalla Procura della Repubblica. Abbiamo appreso dell’esposto dagli organi di informazione. Ufficialmente non ci è stato notificato nulla. Probabilmente il tutto è ancora allo stato embrionale. Non c’è nulla di certo. Abbiamo fiducia nella giustizia e non è una frase di rito. Non abbiamo nulla da nascondere. Abbiamo i documenti che provano che tutta la somma raccolta è stata impegnata per il bene di Melissa. Non bisogna assolutamente dimenticare che le somme raccolte sono state utilizzate previo provvedimento del giudice tutelare, e che per quanto riguarda l’acquisto del capannone la signora Messa si è indebitata con mutui e altre forme di finanziamento oltre che destinando una somma riveniente dai guadagni della sua attività imprenditoriale. Quando la magistratura ci chiederà i documenti noi li metteremo a disposizione”.