
In totale comminate condanne per quasi tre secoli
LECCE – Ci sono anche tre fasanesi tra i condannati nell’ambito del processo “Wolf”, celebrato con rito abbreviato, scaturito a seguito degli arresti disposti dalla Dda di Lecce nei confronti di un clan di San Vito dei Normanni.
In totale sono state comminate dal Gup Alcide Maritati condanne per quasi tre secoli di carcere.
Trentuno in totale gli imputati giudicati con rito abbreviato. Il blitz che portò agli arresti fu eseguito il 28 luglio 2023 dai Carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni. In manette finirono diversi presunti membri del clan Lamendola – Cantanna, ritenuto parte della frangia mesagnese della Sacra Corona Unita.
Queste le accuse a vario titolo contestate agli imputati: associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio e autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti, gli appartenenti al clan avevano tentato di imporre la propria supremazia sia a San Vito Dei Normanni che in altri comuni della provincia di Brindisi.
Tra i condannati vi sono i fasanesi: Angelo Potenzo Cardone (38 anni) condannato a 12 anni e 6 mesi (in continuazione); Domenico Fanizza (43 anni) condannato a 20 anni (in continuazione); Renato Loprete (49 anni) condannato a 11 anni (in continuazione).
Nella sentenza è stato disposto anche il risarcimento all’unica parte civile, l’associazione Libera, nell’ordine di 100 mila euro. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.