Dopo il rigetto della prima istanza di archiviazione e dopo ulteriori tre mesi di indagine
PEZZE DI GRECO – Chiesta per la seconda volta dalla Procura di Brindisi la archiviazione del caso relativo alla morte di Viviana Delego, l’insegnante 42enne di Pezze di Greco morta presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi il 22 dicembre dello scorso anno dopo aver dato alla luce due gemelli, un maschietto e una femminuccia.
A marzo scorso era stato il Gip del Tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, a rigettare la prima richiesta di archiviazione (accogliendo l’istanza dei familiari della donna) che era stata presentata a fine 2023 dal sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi, Giovanni Marino, disponendo altri tre mesi di indagini.
All’epoca il pm Marino aveva chiesto la archiviazione del caso perché non sarebbero state accertate responsabilità da parte dei medici e dei sanitari.
Adesso la Procura di Brindisi, al termine degli ulteriori tre mesi di indagine, ha chiesto per la seconda volta la archiviazione del caso, in quanto dagli ulteriori accertamenti non sarebbero emerse novità rispetto a quanto già emerso sulla base della documentazione presentata dal consulente incaricato.
Subito dopo il parto vi erano state complicazioni, dovute a una forte emorragia, che avevano costretto i medici a sottoporre la 41enne a quasi 20 trasfusioni.
Il giorno dopo il parto era stata sottoposta anche ad un delicato intervento chirurgico e a seguire era stata trasferita nel reparto di rianimazione, dove era deceduta cinque giorni dopo il parto.
La vicenda di Viviana Delego aveva commosso anche Papa Francesco, il quale informato dell’accaduto dal parroco di Pezze di Greco, don Donato Liuzzi, il giorno di Natale aveva telefonato a Giacomo Cofano, il marito della 41enne, per rappresentare la sua vicinanza alla famiglia.
Nel febbraio del 2023, il marito della donna, Giacomo Cofano, aveva presentato una denuncia alla Procura di Brindisi, nella quale chiedeva di fare chiarezza sulla vicenda su quanto accaduto sia all’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove la donna aveva partorito e dove purtroppo era deceduta, ma anche sui controlli e su quanto eseguito precedentemente presso l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti.