Si tratta dell’85% della popolazione fasanese. I dati del bollettino dell’ASL di Brindisi
FASANO – Secondo l’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 9 settembre 2021 sono state somministrate 545.374 dosi di vaccino, di cui 296.335 prime dosi e 249.039 seconde dosi; mediamente, sono state somministrate 2.172,8 dosi per giornata di vaccinazione. A Fasano ad aver effettuato la prima dose sono 30.080 persone (85,36%), mentre ad aver completato il ciclo sono 25.593 persone (72,62%).
Il 68% (201.455) delle prime dosi è rappresentato da Pfizer, il 15% (44.507) da AstraZeneca, il 13% (38.530) da Moderna e il 4% (11.843) da Janssen (Johnson&Johnson). Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 48,5% a persone al di sotto dei 60 anni; il 27,4% agli anziani, il 13,7% ai soggetti fragili; il 4,5% al personale sanitario; il 2,9% al personale scolastico; l’1,1% alle forze dell’ordine; l’1,9% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 47,4% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 29,6% agli anziani; per il 12,9% ai soggetti fragili; per il 5,1% al personale sanitario; per il 3,1% al personale scolastico; per l’1,2% alle forze dell’ordine; per lo 0,7% alle altre categorie.
Fino al 9 settembre i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 286.889 e di questi 244.629 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente all’82,7% e al 70,5%. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 95,6% e al 91,9% per il ciclo completo.
Sono 67.440 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 15.441 (22,9%) in ambito domiciliare. Il 18,5% (12.453) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,2% (17.644) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 27,4% (18.493) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 28% (18.850) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (47.805; 70,9%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (13.362; 19,8%), dai caregiver (1.309; 1,9%) e da altre categorie (4.964; 7,4%).