È stato il brand più votato dai 2100 cittadini che hanno partecipato
FASANO – È «Terre di Fasano» il nome scelto dai cittadini fasanesi per la destinazione turistica del territorio. Con 393 voti è stato il brand più votato. Al secondo posto «Fasano – Belvedere di Puglia» (305 voti) e al terzo «Fasano – The heart of Puglia» (224). Seguono: «Fasano – Le vie di Egnazia» (211), «Fasano – Dalla collina al mare» (196), «Fasano – Terre del Faso» (179), «Fasano – Colliammare» (165), «Fasano – MarEColli» (158), «Fasano – TerrEmozioni» (152), «Fasano – Terra a mezz’aria» (141).
Il nome designerà la zona compresa tra Capitolo, Torre Canne e Selva di Fasano (nello specifico: Capitolo, Pezze di Greco, Pozzo Faceto, Savelletri, Montalbano, Fasano, Selva di Fasano, Laureto, Cocolicchio, Speziale, Canale di Pirro).
La comunità è stata chiamata a votare il brand più rappresentativo lo scorso weekend in piazza Ciaia in una quatto giorni di eventi animata da talk dedicati ai temi della sostenibilità e della promozione legata al turismo. I cittadini hanno votato il nome nel Punto info posizionato in piazza Ciaia, su smartphone, inquadrando apposito QR code, e online, collegandosi ai link pubblicati sulle pagine Fb Città di Fasano e Progetti Tpp.
Dopo la ricerca di mercato svolta da Marconiweb Srl (agenzia che ha vinto il bando del Tpp) e sviluppata, da una parte, sull’analisi dei dati turistici con accesso ai database regionali e, dall’altra, sui questionari sottoposti a turisti e stakeholder del territorio, alla comunità è toccata la scelta finale.
«Terre di Fasano ci trasmette un senso di inclusività e di pluralità – dice l’assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi –. Il nostro sviluppo turistico passa soprattutto attraverso le peculiarità di ogni singola porzione di territorio, dalla collina al mare. È un messaggio identitario forte e incoraggiante, ampio e globale. Come il metodo che vogliamo utilizzare per promuovere e raccontare Fasano. Allargare i confini della partecipazione è sempre la strada più complicata, ma alla fine dà sempre le soddisfazioni migliori. Grazie ai tanti cittadini che stanno supportando questo percorso e che hanno dato il loro prezioso contributo».
«Il progetto ha consentito di aggiungere un altro importante tassello alle attività di promozione della Puglia come destinazione di un turismo lento e realmente sostenibile – dice Anna Introna, responsabile del coordinamento dei progetti CTE – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale, Regione Puglia –. Take it slow ha previsto ancora una volta un approccio di lavoro bottom up, una modalità di sicuro più “slow” perché basata sull’ascolto e il confronto, ma che, siamo convinti, sia l’unica in grado di garantire un’offerta turistica vincente, focalizzata sulle identità dei luoghi, che valorizza le competenze e la visione delle comunità locali e dei numerosi stakeholders strategici, sia pubblici che privati».
«Ottimo risultato questo del Place branding di Fasano – dice Lino Manosperta, responsabile ufficio Progetti del Teatro pubblico pugliese –. Una iniziativa fortemente voluta dai 37 componenti la “Local Community of Practice” (LCP) del progetto per migliorare la promozione del territorio concentrandosi sulla sua riconoscibilità».
«Il marchio d’area Terre di Fasano rappresenta un importante strumento di promozione territoriale che consentirà, sfruttando le sinergie dei diversi attori del territorio, di indirizzare le migliori strategie pianificandole in modo efficace – dice Alfredo Bortone per Marconiweb srl –. Oggi, con l’individuazione del nome si è aggiunto un tassello importante, un punto di partenza, per la realizzazione del marchio identitario dell’area compresa tra Selva di Fasano, Capitolo e Torre Canne».
«Il processo partecipato di Take It Slow è stato condiviso con gli stakeholder che compongono la Consulta del Turismo, durante la prima seduta – spiega Valerio Palasciano, coordinatore della Consulta –. Tutti i prossimi step di progetto seguiranno la stessa ottica, uniti agli altri temi oggetto di dibattito, con l’obiettivo di creare una strategia di destinazione coerente e condivisa che metta in rete comunità e prodotto turistico».
I prossimi step del progetto prevedono: elaborazione grafica del nome, promozione su riviste di settore, perfezionamento grafico dei sette itinerari con schema «a margherita». Inoltre la Local community sarà dotata di mountain bike elettriche di cui una parte saranno anche per disabili.
Sarà realizzato un portale per la promozione e gestione degli itinerari e dei servizi connessi e creata una rete di imprese eco-certificate tra quelle aderenti alla LCP per garantire la sostenibilità futura dei risultati del progetto.
Tra gli obiettivi c’è anche quello di realizzare prodotti artigianali rappresentativi del territorio da usare per il merchandising e l’organizzazione di un press tour con la partecipazione di stakeholders e operatori turistici internazionali per promuovere questo territorio.
«Take It slow è un progetto, o meglio un’esperienza, con un inizio e una fine burocratici ben precisi – dice Marialucrezia Colucci, Local Community –, ma che può avere l’ambizione di mettere le basi per qualcosa di molto concreto e duraturo. C’è una local community of practice, di circa 30 soggetti tra enti di formazione del turismo, imprese e associazioni, di cui Serapia è coordinatore, che si confronta, si riunisce, progetta per migliorare le performance sul turismo lento ed esperienziale di questa microdestinazione individuata a livello regionale che è Capitolo – Parco dune costiere- Selva di Fasano. Un “esercizio”, una voglia di mettersi in gioco insieme, che se darà buoni frutti, potrà diventare una buona pratica e soprattutto potrà dare vero valore aggiunto a questo territorio così unico quanto complesso».