Il ricordo di Massimo Vinale
FASANO – Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di Massimo Vinale in ricordo del professore Filippo Patronelli.
“Ubi societas, ibi ius; ibi ius ubi societas. Si presentò così il prof. Filippo Patronelli.
Citando (forse) Ugo Grozio, il padre del giusnaturalismo, si sedette alla cattedra con piglio risoluto e sguardo sui libri, quasi a dirci che non dovevamo perdere tempo né a scuola né nella vita.
Correva l’anno scolastico 1987/88, quando l’avvocato Filippo Patronelli si presentò ai suoi studenti dell’allora III^A dell’ITC “Gaetano Salvemini”, parlando delle sue materie: Diritto ed Economia. Nell’elenco di quella classe figurava anche il nome del futuro sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria.
Il prof. Filippo Patronelli se n’è andato ieri, giovedì 31 ottobre; orgoglioso e fiero, ne siamo certi, di aver lasciato, ad ogni suo alunno, un buon ricordo di sé. Sempre sorridente, elegante, discreto, Patronelli aveva la capacità di affrontare con distacco le cose del mondo. Non si prendeva mai sul serio; anche se questo testimoniava e insegnava. Qualità, queste ultime, che solo coloro che sanno guardare dall’alto possiedono.
Ricordo che il nostro orario del lunedì, si apriva con due ore ‘di Patronelli’ (Diritto ed Economia Politica). Tuttavia, l’attività didattica aveva un prologo: l’amico Giacomo Guarini era, infatti,deputato a fornire copia della ‘Gazzetta dello Sport’ al Docente, poiché la Fiorentina veniva prima di tutto!
L’appello poteva attendere, anche per favorire l’ingresso dei ritardatari (specie se minorenni). Il prof. Patronelli, infatti, accoglieva tutti, facendo finta di non aver notato il ritardo di chicchessia.
Nel periodo delle interrogazioni (mai programmate), noi studenti stavamo molto attenti ai risultati della Fiorentina. In caso di sconfitta della Viola, non disdegnavamo di fare filone (bisogna ammetterlo, ndr). In caso contrario, molti sedicenti ultras di Antognoni e compagni si candidavano come volontari.
Insomma, le vittorie della Fiorentina rendevano l’ambiente scolastico il setting ideale per ogni studente. Non mancavano i debate di coeva esperienza; non soltanto sul ‘pallone’, ma anche e soprattutto sulla vita politica locale e del Paese più in generale.
L’avv. Patronelli, infatti, è stato un uomo di punta della Democrazia Cristiana cittadina. Consigliere comunale e Assessore è stato anche Presidente del Comitato di Gestione dell’Ospedale ‘Umberto I’, oltre che Presidente del Comitato Cittadino della DC; quando la politica era davvero una cosa seria e non un post su facebook.
Pertanto, la nostra classe diventava un ‘Processo del Lunedì’, in caso di vittoria della Fiorentina, o una tribuna politica, in caso di sua sconfitta. In base alle circostanze, i due diversi momenti erano partecipati da altri ‘pezzi da 90’ del nostro amato ‘corso A’. Penso agli indimenticati professori Sante Nardelli (fu Adamo) e Massimo De Felice; penso a Nicola Pannofino e Iolanda Martellotta, senza mai dimenticare il più distaccato maestro della lingua italiana Claudio De Mola. Altro che Educazione Civica!
I nostri erano i primi prototipi dei più contemporanei ‘compiti di realtà’. Insomma, nelle due ore del prof. Filippo Patronelli accadeva ciò che agli studenti più piace: essere protagonisti.
Tant’è che, nonostante le ‘cuffiette walkman’ fossero giù in uso, le nostre orecchie rimanevano libere per la voglia che avevamo di ascoltare ‘i grandi’. Grazie allo spessore dei nostri docenti, alcuni di noi decisero, per esempio, di utilizzare persino i soldi dell’abbonamento per comprare i giornali (sic!).
A 16/17 anni leggevamo ‘la Repubblica’, il ‘Corriere della Sera’, ‘Il Manifesto’; guardavamo il ‘Maurizio Costanzo Show’ e i vari telegiornali. Non so se è stato un caso, ma quella classe, come già ricordato, ha espresso un sindaco, Francesco Zaccaria, e due Consiglieri comunali: Vincenzo Zizzi e chi scrive.
Nell’esprimere il nostro cordoglio alla famiglia, ci piace salutare il nostro Professore immaginando un collegio docenti dell’aldilà, a cui prendono parte i vari Patronelli, Nardelli, De Felice, De Mola.
Qui non si boccerà mai nessuno, dicono, perché la Scuola deve promuovere la vita. Riposa in pace Professore.”