La denuncia del docente Vito Bianchi e la rabbia dei silvani: “Un colpo al cuore”
FASANO – Poco meno di dieci anni fa, nel 2015, il Minareto di Fasano veniva votato come “Luogo del Cuore” nella campagna promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). Una campagna social, realizzata dall’Associazione Pro Selva, che portò la villa in stile moresco, edificata più di cento anni fa da Damaso Bianchi, ad attrarre l’attenzione con centinaia di segnalazioni.
Da allora sono trascorsi quasi dieci anni, ma la vista di Villa Minareto è quasi irriconoscibile. A denunciarlo, con tanto di foto chiare e inequivocabili pubblicate a mezzo social, è il docente e storico fasanese Vito Bianchi: “Fuori, un meraviglioso campo spontaneo di finocchi giganti; dentro, luogo di espressione artistica contemporanea. Un gioiello valorizzato dagli amministratori locali all’insegna dell’ecologia e della creatività.”
Ci si chiede come mai il luogo, che da alcuni anni in estate ospita anche appuntamenti di importanti rassegne come “Bari in Jazz” e “Tempeste”, sia nel resto dell’anno totalmente dimenticato e soggetto all’incuria e al degrado più totale. Già nell’agosto 2020 l’allora consigliere comunale del Movimento In Comune denunciava “le mancanze dell’amministrazione comunale”, parole che tuttavia sembrano non esser stata recepite.
In quell’occasione la maggioranza, in Consiglio Comunale, si espresse contrariamente alla necessità di procedere con interventi urgenti che assicurassero la pulizia e la sistemazione del luogo. Da allora, però, a parte la “vetrina” di alcuni fine settimana in estate, la situazione sembra immutata. Una denuncia che arriva inoltre a pochi giorni da un pesante scontro tra i consiglieri di maggioranza e opposizione, Francesco Bianco e Laura De Mola, proprio sulla mancata riqualificazione del centro silvano.
Permane ad oggi un alone di mistero attorno al finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri di 800 mila euro ottenuto a dicembre 2017, annunciato all’epoca dall’allora senatore Nicola Latorre e dal consigliere regionale Fabiano Amati. Nonostante la presentazione del progetto di riqualificazione risalga ormai all’estate del 2019, come dichiarato all’epoca dall’attuale Assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi, la fondamentale iniziativa pare essere caduta nel vuoto.
Molti i commenti allegati alla denuncia del professor Vito Bianchi. Tra questi spicca quello della presidente della Pro Selva, Rosanna Petruzzi, che denuncia: “Da silvana ‘anziana’ è la nota dolente. Quante battaglie…”.