Una serata di emozioni e impegno per la ricerca contro le leucemie, linfomi e mieloma, dedicata a Mariachiara Convertini.
FASANO – Il 1 ° dicembre, Fasano ha dato il benvenuto alla nuova sede locale dell’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma) intitolata “Il girasole di Mari”, dedicata con affetto a Mariachiara Convertini, una giovanissima guerriera che ha lottato contro questa malattia.
La serata, presentata da Ketty Loconte, è stata un momento commovente e significativo per la comunità e ha visto la partecipazione attiva di coloro che conoscevano e amavano Mariachiara. Si è trattato di una celebrazione della speranza e della forza interiore che la giovane donna ha incarnato durante la sua battaglia.
Il girasole, fiore amato da Mariachiara, è diventato il simbolo della sede locale dell’AIL di Fasano. Un fiore che, come lei, si volge verso il sole, rappresentando la luce, la speranza e l’allegria. Il fusto ruvido e spinoso del girasole simboleggia le sfide della vita, riflettendo la determinazione di affrontare le difficoltà, quello spirito combattivo della ragazza che non si è mai arresa.
La sede collocata ai Portici delle Teresiane, grazie al contributo del Comune di Fasano, è stata inaugurata con un saluto emozionante del sindaco Francesco Zaccaria. Questo gesto dimostra l’impegno della città nel promuovere la ricerca e il sostegno per coloro che affrontano le sfide delle malattie ematologiche.
Fondamentale la presenza del dott. Domenico Pastore, responsabile dell’UOC di Ematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, che ha raccontato come il dolore di Pasquina Ancona, madre di Mariachiara, si sia trasformato nella forza di voler creare a tutti i costi questa sede a Fasano, in ricordo di Mari. Con fierezza, la presidente provinciale AIL Carla Sergio si è congratulata con la comunità fasanese che rappresenterà la seconda sede AIL della provincia di Brindisi, dopo Ceglie Messapica.
La serata ha incluso una Santa messa celebrata da padre Nuccio presso la chiesa di San Giovanni Paolo II, che ha sottolineato la trasformazione del dolore in un momento di condivisione e speranza, paragonandolo alla Pasqua, portatrice di bellezza attraverso la sofferenza.
Le testimonianze, poi, di Grazia Rutica e Sara, amica di Mari, hanno reso la serata ancor più toccante, evidenziando il coraggio e la forza che emergono dalla malattia quando affrontata con determinazione e con il sostegno delle persone care. «Mi definisco una persona diversamente sana – ha dichiarato Grazia – ho combattuto una lunga e dolorosa battaglia ma ora sono qui e mi sento viva. Mi fido della ricerca, della scienza e della medicina».
La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro, la benedizione dei locali e la consegna di segnalibri come simbolo di speranza e ricerca. Il momento conviviale, impreziosito dalla melodia dei violini degli allievi della scuola “Bianco-Pascoli”, diretti dalla prof.ssa Alba Semeraro, e dal buffet curato dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero “Salvemini”, ha offerto l’opportunità di rafforzare il legame tra la comunità e la nuova sede AIL, che è già attiva con corsi di formazione per volontari e prossime iniziative, come la vendita delle stelle di Natale per sostenere la ricerca nei giorni 8, 9 e 10 dicembre.
Questa nuova sede è un faro di speranza per la comunità di Fasano, simboleggiando la forza, la resilienza e la solidarietà nella lotta contro le malattie ematologiche.
Foto di Aurelio Ciaccia.