L’intervento degli animalisti fasanesi
FASANO – L’associazione Quattrozampe nel cuore risolleva la questione canile e indirizza una missiva all’ ing. D’Adamo Leonardo e, per conoscenza, al sindaco di Fasano Francesco Zaccaria.
«Nella premessa […] della nota decisione di codesta amministrazione a non rendere operativo il canile sanitario, benché ritenuto da ASL competente perfettamente idoneo al primo ricovero dei cani accalappiati […] la presente per rappresentarle che, stanotte noi volontari Quattrozampe nel cuore abbiamo ricevuto ben due chiamate (che si sono aggiunte ad una serie infinita in quest’ultimo anno), per 2 cani vaganti in zona ss 16, Fasano.
Chi ci ha chiamato – si legge nella lettera – non ha ritenuto di interessare il locale comando dei vigili, né tantomeno noi ci siamo astenuti dal fare il nostro consueto etico dovere di soccorso a qualunque animale in difficoltà.
Abbiamo ritenuto dunque di non affidarli alle istituzioni, nella consapevolezza di un iter burocratico incompatibile, allo stato dei fatti, con lo stremo delle loro forze già provate dal gelo di queste nottate.
E così ce li siamo tenuti, sì, ancora una volta abbiamo fatto spazio nelle nostre case, per dar pausa, al loro vagare senza fine, e per dare inoltre, la possibilità ai proprietari che ne reclamano la sparizione, il loro recupero, con l’attivazione delle procedura di visibilità online.
A fronte di ciò, è veramente difficile per noi, comprendere l’ostinazione di codesta amministrazione al diniego della fruizione di una struttura, che in mancanza di un canile, risolverebbe anche temporaneamente il problema del randagismo, in considerazione anche dell’alta vocazione turistica destagionata del nostro territorio, in virtù della quale l’amministrazione che legge, e non solo, l’associazione animalista più rappresentativa in loco, è chiamata senza posa a rispondere alle emergenze che potrebbero rivelarsi fatali al cospetto di indole ( loro malgrado) aggressive, di molossi o di cani vaganti in strade a scorrimento veloce.
Pertanto questa associazione, ancora una volta offre la totale disponibilità al contrasto del randagismo, alla cattura dei cani, alla loro cura e ricovero, invitando questa amministrazione a rendere disponibile il canile sanitario che peraltro per legge dovrebbe costituire prima stazione di ricovero per i catturati, per consentire, si ripete, ai padroni che ne reclamano lo smarrimento di riappropiarsene.
Questo lo dice la legge!
E poi, e soltanto dopo è previsto il loro collocamento in canili rifugio.
Canili che al momento non sono nella disponibilità dei fasanesi, e non per colpa loro…
Si tralascia infine, ogni considerazione sul fatto che odiernamente, in mancanza di una struttura d’emergenza, per la vicenda dei sei cani ‘ fasanesi’, soccorsi, si è preferito pagare salata mente il loro ricovero in centri veterinari, fino a quando non è dato di sapere, con evidente spreco di denaro pubblico.
S’insiste dunque, e si chiede che si metta questa associazione nelle condizioni di conoscere le motivazioni del diniego della disponibilità del canile sanitario, oggi perfettamente idoneo a svolgere la sua funzione come per legge».