L’udienza si è svolta ieri presso il Tribunale di Brindisi
FASANO – Costituzione di parte civile del Comune di Fasano nel processo “Levanter”: parte terza.
Si è svolta ieri (25 gennaio) l’udienza dinanzi al giudice del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa a carico degli 11 fasanesi rinviati a giudizio dal Gup di Brindisi Maurizio Saso nell’ambito della operazione “Levanter”.
Una operazione originata da un’attività di intelligence del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, che aveva permesso di appurare l’occupazione abusiva del “Braccio di Levante” del Porto di Savelletri. E che aveva portato il 29 novembre del 2019 i finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, coordinati dalla Procura della Repubblica e su disposizione del Gip del Tribunale di Brindisi, a sequestrare una porzione del demanio marittimo del porto di Savelletri, dando esecuzione, tra l’altro, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione.
Nella udienza di ieri, nel corso della quale è stato esaminato un teste (uno degli investigatori della Guardia di Finanza), il Comune di Fasano, che aveva chiesto di costituirsi parte civile, non si è presentato rinunciando di fatto alla stessa costituzione di parte civile.
Già nella udienza del 19 gennaio dello scorso anno il giudice aveva escluso la costituzione di parte civile del Comune di Fasano poiché all’udienza non era comparso nessuno per l’Amministrazione comunale. L’atto di costituzione era sì già stato depositato nel corso delle precedenti udienze ma, poiché il processo non era mai formalmente iniziato (a causa dei rinvii dovuti ai difetti di notifica), questa costituzione non poteva ritenersi mai formalmente avvenuta ma si doveva effettuare nella udienza del 19 gennaio 2023. Il giudice, accogliendo l’eccezione dei difensori degli imputati, aveva ritenuto non formalizzata la costituzione di parte civile e, stante la assenza del procuratore dell’Amministrazione comunale, aveva definitivamente revocato quella precedentemente dichiarata.
Il giorno successivo, il 20 gennaio 2023, il procuratore dell’Amministrazione comunale (l’avvocato Ottavio Carparelli) aveva depositato una motivata istanza affinché la costituzione di parte civile venisse definitivamente ammessa e nuovamente discussa, ritenendo la costituzione di parte civile rituale e tempestiva avendo depositato il fascicolo all’udienza del 14 aprile 2022 e insistendo per l’ammissione.
Ieri, però, non presentandosi alla udienza, il Comune di Fasano ha rinunciato a perseverare nella richiesta avanzata il 20 gennaio dello scorso anno (di revoca dell’ordinanza del giorno precedente con cui era stata esclusa la sua costituzione) e di fatto ha rinunciato alla costituzione di parte civile.
Sono 11 i fasanesi, tra cui due consiglieri comunali, tutti proprietari di imbarcazioni che risultano imputati nel processo “Levanter” perché, secondo le indagini, avevano assunto dal 2015 il controllo del braccio portuale gestendolo, in assenza dei necessari titoli abilitativi, con forniture di servizi (energia elettrica, acqua, posizionamenti di corpi morti), riscossione delle quote di ormeggio e attività di guardiania.
Dal maggio 2018, la “gestione” dell’area era passata nelle mani di un 46enne pluripregiudicato fasanese il quale, avvalendosi della collaborazione di altri 4 soggetti incaricati sia della riscossione delle somme versate mensilmente dai proprietari delle imbarcazioni ormeggiate, sia della vigilanza del molo abusivamente occupato, pretendeva un canone mensile pari a circa 500 euro per singolo natante.
L’attività investigativa aveva consentito, inoltre, di accertare che il suddetto pregiudicato, destinatario dell’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere, confermando la sua consolidata ingerenza sul territorio, aveva minacciato di appropriarsi dell’imbarcazione di uno degli indagati, se non gli avesse corrisposto una somma pari a 5.000 euro quale “canone annuale” previsto per la locazione non autorizzata del posto barca.