Mancano le condizioni per riaprire anche dopo l’estremo tentativo dell’Amministrazione Zaccaria
FASANO – I cancelli della Casina Municipale a Selva di Fasano restano chiusi. Con Ferragosto ormai alle porte, sembra non esserci più alcun barlume di speranza per la riapertura entro la fine della stagione estiva del complesso immobiliare di proprietà comunale, la cui gestione era affidata, fino alla revoca della concessione avvenuta a giugno scorso, alla società FA.TU.S. S.r.l..
Anche il disperato tentativo da parte dell’Amministrazione Comunale di ricercare un operatore economico interessato a rilevare la gestione della Casina per il prossimo anno e mezzo (fino al 31 dicembre 2025, ndr) si sta rivelando infruttuoso, nonostante il bando non sia andato deserto. Con determina dirigenziale n. 9500078 del 01/08/2024, si è proceduto infatti all’aggiudicazione provvisoria del compendio immobiliare alla Ditta Ruggieri Giovanni, che ha ottenuto un punteggio di 70/100, battendo la concorrenza di altri due soggetti interessati i quali avevano presentato la propria offerta entro il termine previsto dall’Avviso Pubblico, ossia le ore 12.00 del 25 luglio scorso.
Stando alle ultime indiscrezioni, pare tuttavia che l’aggiudicatario, a seguito dei sopralluoghi di rito, abbia già formalizzato la propria rinuncia, stante le condizioni strutturali del tutto inidonee ad avviare qualsiasi tipologia di iniziativa economica in tempi così ristretti. Il degrado della struttura, unitamente ad un periodo di affidamento troppo breve previsto dal bando, non depongono sicuramente per il “lieto fine” di questa vicenda.
In tutto ciò, pesa il silenzio dell’Amministrazione Comunale, interrotto solamente da uno sterile rimpallo di responsabilità con il precedente gestore. Un silenzio che si estende anche alla complessiva visione della Selva di Fasano da parte della maggioranza: dal fallimento gestionale della Casina alla mancata (ma annunciata) ristrutturazione del Minareto, la valorizzazione della più popolosa frazione collinare fasanese non sembra essere tra le priorità di questa Amministrazione, la quale potrebbe lasciare in eredità una Selva sempre più desolante e abbandonata a sé stessa, aggrappata alle iniziative dei pochi imprenditori e delle associazioni che cercano di mantenere viva quella che un tempo era una delle realtà capofila del turismo regionale.