L’istituto ha partecipato alle finali del progetto Miur che promuove l’uso della tecnologia nella didattica
Finale provinciale del Premio Scuola Digitale per l’istituto fasanese “Salvemini”. L’evento si è tenuto lo scorso 2 maggio in streaming sul canale YouTube riservato all’evento. Il “Salvemini” non è rientrato tra i vincitori, ma si è guadagnato la fase conclusiva del premio insieme all’ITT “Giorgi” di Brindisi, al Liceo “Fermi Monticelli” di Brindisi, all’IISS “Ferraris De Marco Valzani” di Brindisi, all’IISS “Epifanio Ferdinando” di Mesagne e al Liceo “Pepe Calamo” di Ostuni.
Il Premio Scuola Digitale promuove l’eccellenza delle scuole italiane nell’apprendimento e nell’insegnamento digitale. E oggi questa iniziativa assume anche una prospettiva di ulteriore urgenza, vista la necessità di sostenere una modalità di didattica parallela e funzionale a non fermare la scuola in emergenza Coronavirus. Il progetto inoltre incentiva l’utilizzo delle tecnologie e favorisce lo scambio delle esperienze nel settore della didattica digitale tra gli istituti.
L’istituto “Salvemini” è risultato tra i finalisti con la proposta del video dal titolo “Il suono del silenzio” realizzato lo scorso 25 novembre in occasione della giornata contro il femminicidio. Gli studenti sono stati seguiti dalla docente Gabriella Cavallo, presente alla cerimonia conclusiva insieme al dirigente scolastico Marella Convertino e agli alunni Leonardo Colucci, Mariangela Ferrara, Angelo Demerinzo della classe V C di Grafica e Comunicazione.
È stato un percorso immersivo realizzato con un videomapping sul volto dei ragazzi, utilizzando la tecnica del face tracking projection, una tecnologia digitale particolarmente innovativa, utilizzata nel campo della videoarte. Si basa su software di editing ed effetti video come Adobe Premiere e After Effects, videoproiettori full hd di ultima generazione e impianto audio dolby surround, concentrando infine tutto all’interno di uno spazio totalmente buio per creare un’atmosfera idonea alla realizzazione dell’esperienza immersiva.
L’idea dei ragazzi fasanesi ha dato prova di competenza e innovazione, ma anche di una spiccata sensibilità per la modalità di racconto di una tematica complessa e di urgenza sociale.