
Nel corso di una cerimonia svoltasi ieri a Brindisi
BRINDISI – La storia di quei militari internati, figli della terra brindisina, deve continuare a vivere come esempio luminoso di fedeltà e coraggio, affinché mai più possano ripetersi le tragedie della deportazione e della guerra.
Questo il filo conduttore dei profondi interventi succedutisi nel corso della cerimonia commemorativa dei cittadini italiani – militari e civili – internati nei campi di concentramento nazisti, svoltasi nella mattinata di ieri (19 settembre), a cura della Prefettura di Brindisi, presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Brindisi, alla presenza del prefetto di Brindisi Luigi Carnevale e delle più alte cariche istituzionali della provincia.
La “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale”, di recente istituzione (legge 13 gennaio 2025 n. 6) e celebrata ogni anno il 20 settembre, è stata introdotta con l’obiettivo di conservare e onorare la memoria di coloro che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, di fronte al bivio tra l’adesione all’ideologia tirannica del nazifascismo e la prigionia, la fame, gli stenti e, talvolta la morte, scelsero la via più ardua.
In apertura, il Vicepresidente della Commissione antimafia On.le Mauro D’Attis, il Sindaco del Comune di Brindisi Giuseppe Marchionna, l’Arcivescovo della Diocesi di Brindisi-Ostuni mons. Giovanni Intini e la Vicepresidente della Provincia Antonella Vincenti hanno reso i saluti istituzionali e rivolto un toccante pensiero alla memoria degli internati.
A seguire, importanti contributi di approfondimento e di riflessione storica sono stati offerti dal Prof. Giacomo Carito e dal Prof. Enzo Poci, che hanno ricostruito lo status giuridico degli internati militari italiani, richiamando l’esempio illustre di coraggiosi cittadini brindisini.
La cerimonia è stata impreziosita dal contributo musicale reso dal Polo Liceale “Marzolla – Leo – Simone – Durano”, attraverso l’esecuzione degli Inni nazionali e, in chiusura, del brano “Imagine” di John Lennon nonché dall’esposizione di significative opere artistiche.
Particolarmente emozionante è stato il momento della consegna ai familiari dei caduti e degli internati nei lager nazisti, da parte del Prefetto, unitamente ai rappresentanti istituzionali della provincia ed ai Sindaci dei Comuni di Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (presente il sindaco Francesco Zaccaria), Oria e San Pietro Vernotico delle 22 “Medaglie d’Onore alla memoria” riconosciute dal Presidente della Repubblica, con la proiezione di foto storiche e relative letture biografiche degli insigniti.
Tra gli insigniti il fasanese Domenico Rosati, soldato del Regio Esercito Italiano, ai parenti del quale, presenti alla cerimonia, è stata consegnata la medaglia d’onore.
In chiusura, il Prefetto Carnevale ha evidenziato l’importanza tanto del “ricordo” che, come suggerisce la stessa etimologia, è un riportare al cuore e rivela un profilo soggettivo e affettivo, quanto della “memoria” che si basa su dati, eventi e documenti e suppone un’oggettività storica.
“Meminisse iuvabit”: è bello e necessario fare memoria, anche di fatti aspri e non solo di quelli gioiosi. Con questo verso dell’Eneide di Virgilio, il Prefetto ha concluso la cerimonia lanciando un monito agli studenti esortandoli a fare propria la dolorosa ma nobile testimonianza di quegli uomini, molti dei quali giovanissimi, che con il loro sacrificio hanno incarnato i valori fondamentali di libertà, giustizia e dignità, indelebilmente scolpiti nella Carta costituzionale.


