
Sabato 18 ottobre in programma la cerimonia di intitolazione a Masseria Ferragnano del Centro Regionale di Conservazione della Biodiversità al prof. Vito Nicola Savino
LOCOROTONDO – Si rinnova per il secondo anno, dal 17 al 19 ottobre 2025 a Locorotondo, l’appuntamento dedicato alla biodiversità agraria pugliese. Protagoniste assolute saranno le antiche varietà di piante di interesse agricolo recuperate e custodite nella più importante collezione del Mezzogiorno che ha sede a Masseria Ferragnano. Gli eventi e le attività in programma nella tre giorni della Fiera della Biodiversità sono state presentate dall’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, il dirigente della Sezione Competitività delle filiere agroalimentari della Regione Puglia, Luigi Trotta, la responsabile di Raccordo delle Misure di Formazione, Innovazione e Cooperazione del PSR Puglia 2014/2022, Giovanna D’Alessandro, la responsabile dell’Operazione 10.2.1 del PSR Puglia 2014/2022, dedicata ai progetti per la conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura, Cristina Ferulli, e i responsabili scientifici di quattro Progetti integrati sulla biodiversità delle colture arboree (piante da frutto, ulivo e vite) finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia: Pierfederico La Notte, Cinzia Montemurro e Pasquale Venerito.
“Il professor Vito Nicola Savino è stato un punto di riferimento straordinario per la Puglia, con la sua dedizione scientifica – ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia – e l’impegno instancabile, profuso per la conservazione della biodiversità e del germoplasma pugliese. Intitolargli il Centro Regionale di Conservazione della Biodiversità è un atto di grande rispetto per il suo lavoro ma soprattutto un segnale forte verso le nuove generazioni, perché comprendano la sua visione, che continuerà ad accompagnarci nel cammino di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio agricolo”. La Fiera della Biodiversità nasce come vetrina per divulgare, sensibilizzare, trasferire i risultati delle ricerche condotte in questi anni sull’agrobiodiversità -attraverso il coinvolgimento delle aziende, attività pratiche, laboratori ed escursioni- ma rappresenta anche l’opportunità per comprendere quanto sia importante spingere sull’acceleratore della ricerca per ottenere innovazione e risultati di valore economico, oltre che socio culturale, per la comunità. Un esempio lampante è rappresentato dai nuovi “vini” ottenuti da vitigni minori ottenuti da micro-vinificazioni sperimentali che saranno presentati ai tecnici di AssoEnologi, cantine e giornalisti di settore nell’ambito di degustazioni guidate, condotte dall’AIS Puglia, perché possano valutarne la bontà e la sostenibilità rispetto alle richieste del mercato.
Novità di questa edizione della Fiera della Biodiversità è la giornata dedicata al mondo della ricerca: venerdì 17 ottobre ricercatori, esperti ma anche a vivai ed agricoltori a confronto per presentare i risultati dei progetti di ricerca pugliesi dedicati alle specie arboree, quelle frutticole (dal fico, al pesco, all’albicocco, al ciliegio, al susino, al mandorlo per citarne alcuni) e la vite e l’olivo, colture che da sempre fanno parte dell’identità culturale e paesaggistica pugliese.
Le giornate dedicate al grande pubblico partono sabato 18 alle ore 9.30 con la cerimonia di apertura presentata dalla conduttrice di Linea Verde Italia RAI 1, Monica Caradonna alla presenza delle istituzioni locali e regionali. Seguirà l’apertura della mostra mercato con gli stand delle aziende e i Mercati della terra Slow Food di Martina Franca e Crispiano, garanzia di una filiera buona, giusta e pulita dalla terra alla tavola. Fra gli espositori una menzione speciale va agli stand dei progetti e quello stand dell’AIS, Associazione Italiana Sommelier della Puglia che realizzerà, nelle due giornate, degustazioni guidate di vini ottenuti da microvinificazioni sperimentali.
Sabato mattina è in programma inoltre la cerimonia di intitolazione del Centro Regionale di Conservazione della Biodiversità al prof. Vito Nicola Savino, scomparso nei mesi scorsi e primo vero ambasciatore della agrobiodiversità pugliese. Nella giornata di sabato 18 molte saranno le occasioni per vivere la biodiversità a tutto tondo: dalla presentazione del libro “Piante e popoli” di Raffaele Testolin ad uno spettacolo musicale “Il Mondo delle api in tutti i sensi… e con tutti i sensi” con voce narrante e clarinetto. Nelle due giornate sarà possibile effettuare visite guidate al Museo Diffuso della Biodiversità, visitare la mostra pomologica “Il Giardino della Biodiversità” e la mostra “Le parole del Cibo” di Raffaele Testanera nonché partecipare a laboratori dedicati ai profili sensoriali dei prodotti biodiversi. Ci saranno inoltre occasioni di dibattito per fare il punto della ricerca pugliese anche sulle specie orticole, sui cereali antichi, sulla zootecnia e sugli ovini e caprini da latte, oggetto di altrettanti progetti integrati regionali. Una finestra dello speaker’s corner sarà dedicata, inoltre, alle principali regioni italiane presenti in fiera (Campania, Basilicata, Calabria, Marche e altre da confermare) per mostrare i risultati dei progetti realizzati in varie zone d’Italia.
Nella mattinata di domenica anche i bambini saranno protagonisti delle attività e laboratori di Mani in Terra. Non mancheranno le occasioni per degustare nuovi prodotti trasformati sperimentali ed apprezzare i prodotti tipici locali con i food truck e i menù dedicati.
Le dichiarazioni dei referenti scientifici Pierfederico La Notte, Responsabile Scientifico del progetto Re.Ge.VIP e presidente del nucleo promotore della Fiera. “Il nostro desiderio, sin dalla prima edizione, è rendere la Fiera della Biodiversità un appuntamento stabile nel calendario del panorama pugliese e non solo. Le premesse ci sono tutte a partire dalla cornice in cui viene realizzata: la Masseria Ferragnano è sede del più importante campo di collezione di varietà di colture arboree del sud Italia. La Fiera della Biodiversità nasce come vetrina per divulgare, sensibilizzare, trasferire i risultati delle ricerche condotte in questi anni sull’agrobiodiversità -attraverso il coinvolgimento delle aziende, attività pratiche, laboratori ed escursioni- ma rappresenta anche l’opportunità per comprendere quanto sia importante spingere sull’acceleratore della ricerca per ottenere innovazione e risultati di valore economico, oltre che socio culturale, per la comunità. Un esempio lampante è rappresentato dai nuovi “vini” ottenuti da vitigni minori ottenuti da micro-vinificazioni sperimentali che saranno presentati ai tecnici di AssoEnologi, cantine e giornalisti di settore nell’ambito di degustazioni guidate, condotte dall’AIS Puglia, perché possano valutarne la bontà e la sostenibilità rispetto alle richieste del mercato”.
Pasquale Venerito, Responsabile scientifico del progetto Re.Ge.FRUP 2.2.: “La biodiversità tiene insieme memoria e futuro. Ma se non passa di mano la memoria si perde. Il nostro impegno qui oggi, e nei giorni della Fiera, è creare una sensibilità sul tema nei più piccoli così come negli adulti. È di pochi giorni fa il rapporto annuale della Agenzia Europea dell’ambiente che contiene un dato allarmante: la biodiversità a livello globale è fortemente minacciata. Capite quanto è importante proteggere, custodire e riscoprire- permettetemi di aggiungere- dare valore alla nostra biodiversità? E questo valore è importante che oltre ad essere culturale, perché il cibo è legato alla nostra identità, sia economico per sostenere il lavoro degli agricoltori. Presenteremo la piattaforma Biodì Puglia, si tratta di una occasione importante per far incontrare domanda e offerta di prodotti minori della biodiversità, creare una opportunità fra chi coltiva e chi acquista. Noi in tutto questo crediamo e ci piacerebbe sapere che nei giorni della biodiversità verranno seminati dei piccoli semi di conoscenza”.
Cinzia Montemurro, responsabile scientifico Re.Ger.O.P.: “Il progetto Re.Ger.O.P., Recupero del Germoplasma Olivicolo Pugliese, nasce con l’obiettivo di tutelare, caratterizzare e valorizzare il patrimonio genetico olivicolo della Puglia, una risorsa unica per la biodiversità, l’agricoltura sostenibile e l’identità territoriale. In questi anni abbiamo studiato e catalogato oltre 100 varietà di olivo minori a rischio di erosione genetica della nostra regione. Un percorso che, grazie alla sinergia della capofila SINAGRI s.r.l. con un partenariato multidisciplinare composto da enti di ricerca, aziende, organizzazioni di categoria, associazioni, ha reso possibile compiere un viaggio nella conoscenza delle peculiarità del nostro patrimonio olivicolo. Un lavoro intenso i cui risultati saranno illustrati venerdì 17 ottobre a Locorotondo e dove verrà anche presentato un video-racconto che documenta le nostre attività. Una nuova forma di comunicazione semplice ed accessibile”.
Girato in diverse location della Puglia, il video racconta, attraverso un linguaggio narrativo e accessibile, il significato del progetto Re.Ger.O.P., un percorso di scoperta della Ricerca che consente di conoscere, valorizzare e proiettare nel futuro i valori agricoli. Le riprese dei paesaggi agricoli pugliesi sono lo scenario della storia che mette insieme tre generazioni e una sola domanda: come salvare le piante di olivo dal rischio estinzione? In un campo ormai incolto dove pochi anni fa crescevano gli ulivi, una nonna, Ippolita Finzi, indica al nipote, Anselmo La Forgia, il luogo dove scoprirà come salvare la memoria agricola della sua terra e dove attraverso la ricerca può sperare nel futuro. Il ragazzo si sposta al Dipartimento di Scienze del suolo della pianta e degli alimenti dell’Università di Bari, dove incontra la responsabile del progetto, la professoressa Cinzia Montemurro e inizia un viaggio nella conoscenza delle attività di progetto con Michele Savoia (UniBa) assegnista di ricerca, Giacomo Squeo (UniBa) professore associato, Alessandro Petrontino (UniBa/SINAGRI) ricercatore a tempo determinato e socio dello spin off Sinagri e Natalia Sgaramella (UniIBa) dottoranda di ricerca.
Al termine del suo percorso nel dipartimento d’eccellenza Anselmo riceve un nuovo indirizzo. Si reca a Palagiano, dove incontra in una serra, Noemi Tonnini del Centro Sperimentale e Formazione in Agricoltura (CRSFA) “Basile Caramia” di Locorotondo, in laboratorio, Sabrina Nardelli della Fondazione ITS Academy AgriPuglia ed infine nel campo collezione, Andrea Turco del Centro Sperimentale e Formazione in Agricoltura (CRSFA) “Basile Caramia” di Locorotondo. Il protagonista dopo aver appreso come si sviluppa la ricerca che recupera le piante di olivo a rischio di estinzione, comprende il significato di Re.Ger.O.P., Recuperiamo il passato per conservarlo nel presente e restituire il futuro. Il video termina nel campo di collezione di Palagiano dove vengono conservate tutte le varietà d’olivo recuperate e caratterizzate presenti in Puglia. “Chi non semina non raccoglie”, con questa citazione del compianto professore Vito Nicola Savino il video consegna allo spettatore la speranza della nonna e la certezza del nipote che attraverso la Ricerca guarda con ottimismo al futuro della Puglia.
Il video è realizzato da Agriplan S.r.l e LaboratorioCOM, Produzione Nichel Produzioni, Ideazione e soggetto originale di Gisella Della Monaca. Consulenza scientifica professoressa Cinzia Montemurro (UniBa) e dottor Pasquale Venerito (CRSFA)
La Fiera della Biodiversità è realizzata nell’ambito dei progetti ReGeFruP 2.1, 2.2, ReGeViP e ReGerOP finanziati a valere sul PSR Puglia 2014/2022 Misura 10 Sottomisura 10.2.1 Progetti per la conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura.
Link per scaricare video trailer _https://www.swisstransfer.com/d/9bc389b9-d9c5-481f-9257-ec130ad12e66_