
Comunicato stampa del consigliere regionale Fabiano Amati
FASANO – “Come già annunciato, tra qualche giorno i pazienti soccorsi dal 118 di Brindisi nei territori di Fasano e Cisternino saranno centralizzati presso l’ospedale di Monopoli, per le patologie trattabili nei reparti attivi di quel presidio. Questa era – ed è – la notizia. E tutto ciò avviene in attesa dell’apertura del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, sulla base di un principio irrinunciabile: la rete sanitaria ha natura re-gio-na-le, e non esistono strutture riservate ai cittadini dei comuni o dei condomìni su cui insistono.”. Inizia così il comunicato del consigliere regionale Fabiano Amati, che continua:
“Tutto chiaro? Sembrava di sì. E invece: proteste. Illogiche, prive di buon senso e colme di senso comune. Espresse talvolta anche da persone che, almeno sulla carta, dovrebbero essere competenti e avvedute.
Vediamo di cosa si tratta.
Tralasciando i problemi generali ben noti (come la carenza di medici), che al momento possono essere affrontati solo con coraggiose riforme strutturali, le obiezioni che stanno emergendo hanno un chiaro sapore campanilistico, con sfumature che variano in base alla provenienza della disinformazione, brindisina o barese.
La protesta sul versante Brindisi.
Secondo alcune voci, un paziente mesagnese, francavillese o fasanese, soccorso a Fasano o Cisternino dovrebbe essere trasferito a Brindisi, non a Monopoli. Perché? Perché – si dice – le centralizzazioni andrebbero decise in base alla provincia di residenza. Si teme, altrimenti, una riduzione degli accessi e quindi un possibile trasferimento del personale della ASL Brindisi verso il nuovo ospedale Monopoli-Fasano. Una prospettiva improbabile. Ma da qui discenderebbe un’assurda conseguenza: che il personale del 118, prima di decidere dove portare in urgenza i (circa) due pazienti al giorno soccorsi a Fasano o Cisternino, debba consultare l’anagrafe per valutare la residenza. È o non è una follia anche solo pensarlo?
La protesta sul versante Bari.
Al contrario, secondo altri, solo i pazienti monopolitani soccorsi a Fasano o Cisternino dovrebbero essere centralizzati a Monopoli. Se invece il paziente è fasanese o cistranese, dovrebbe essere portato a Brindisi. Il motivo? Il Pronto soccorso di Monopoli sarebbe già troppo affollato. Ma anche qui, per attuare questa idea, il 118 dovrebbe violare le linee guida sui tempi d’intervento e trasformarsi in ufficiale di stato civile. Assurdo, no?
Dunque, come stanno davvero i fatti?
I Pronto soccorso servono a gestire le emergenze. E infatti si ritrovano sovraccarichi di pazienti con codici minori, che rappresentano circa il 65% degli accessi. Per questi casi esistono (ma dovrebbero essere di più) i Punti di primo intervento (PPIT) o i Pronto soccorso di base. Strutture, anche queste, che non sono né comunali né provinciali, ma aperte a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzioni né barriere di confine.
Riassumiamo allora con alcune domande e risposte semplici ma essenziali:
La rete ospedaliera è progettata su base regionale o condominiale?
Regionale.
I soccorsi devono seguire i confini amministrativi o le necessità cliniche, i tempi e le decisioni del personale del 118?
Le necessità cliniche e le decisioni del 118.
I Pronto soccorso sono al servizio dell’emergenza-urgenza, o vanno confusi con i PPIT?
Non vanno confusi con i PPIT, ma spesso colmano le carenze di questi ultimi.
Chi attende ingiustamente ore nei Pronto soccorso ha codici di urgenza o casistiche minori?
Casistiche minori. Gli accessi, infatti, sono per il 65-70% legati a casi non urgenti.
Non sarebbe più utile attivare e utilizzare di più i PPIT, che non fanno distinzione in base alla residenza?
Certo. È preferibile e comporta minori tempi d’attesa.
Se un paziente attende 10 ore per un problema non urgente in un Pronto soccorso, perché non si rivolge a un PPIT dove potrebbe risolvere in molto meno tempo?
È una domanda giusta, che merita di essere posta più spesso.
Perché, invece di affollare Monopoli, i pazienti con problemi minori non si rivolgono al PPIT di Fasano o al Pronto soccorso di Putignano?
Perché è stata inculcata l’idea – errata – che la sanità si eroghi secondo i confini amministrativi. Ma dimostra il contrario proprio il caso della centralizzazione a Monopoli dei pazienti soccorsi a Fasano e Cisternino.
Perché un monopolitano con richiesta d’intervento minore dovrebbe andare al PPIT di Fasano o al Pronto soccorso di base di Putignano e non al Pronto soccorso di Monopoli?
Non è vietato andare al Pronto soccorso di Monopoli, ma scegliere il PPIT di Fasano o il Pronto soccorso di base di Putignano permette di evitare lunghe attese, soprattutto considerando che la priorità di trattamento va a chi è in emergenza, in relazione alla disponibilità di unità operative per acuti, già attive a Monopoli e ancor più presenti nel futuro ospedale Monopoli-Fasano.
Perché il 118 di Bari centralizza a Monopoli pazienti provenienti dall’hinterland di Putignano, contribuendo all’intasamento?
Non c’è alcun motivo clinicamente o organizzativamente plausibile.
In conclusione:
Se si guardasse la realtà, si conoscessero i numeri e si utilizzassero in modo razionale i PPIT e i Pronto soccorso di base, migliorerebbe l’efficienza di tutta la rete sanitaria, soprattutto negli ospedali di I e II livello.
Conviene dirle queste cose, spiegarle, comunicarle?
O è meglio lasciarle in penombra per non disturbare il chiacchiericcio inconcludente della politica?
Attorno a questi interrogativi si trova la spiegazione del problema.
Peccato che molti non vogliano coglierla. Chissà perché”.