Un giudizio sui festeggiamenti dei Santi Patroni 2019
FASANO – A Cesare quel che è di Cesare ed a Peppino quel che è di Peppino. Proprio a Peppino Ancona, presidente del Comitato Festa Patronale, vanno infatti la maggior parte dei meriti per la riuscita di una delle più belle edizioni della nostra festa patronale. Sì, perchè c’è poco da girarci intorno. I fattori che hanno determinato la riuscita di questo evento – non lo diciamo noi ma il pubblico della festa, fasanesi e non – sono stati tanti: le forze dispiegate per l’organizzazione degli eventi civili e religiosi, anche. Figuranti della Scamiciata e dei cortei storici, associazioni fasanesi, maestranze, tecnici, forze dell’ordine, security, volontari, artisti e sponsor: ognuno di loro ha contributo a rendere meravigliosa la “festa della Madonna”. Ci perdonerete se, involontariamente, abbiamo dimenticato qualcuno.
A capo dell’organizzazione c’è Peppino Ancona, che ha ripreso in mano le redini dell’organizzazione e, tra mille difficoltà, è riuscito a donare alla città una delle migliori feste patronali di sempre. Gli intoppi non sono mancati, questo è vero: si pensi al “cambio” di artista per il concertone finale a meno di una settimana dal giorno conclusivo. Tutto può essere migliorato, nel modo più assoluto. Pensiamo alla disposizione dei bagni chimici, la logistica degli eventi, l’imperante inciviltà di qualche fasanese che nonostante continui segnali di divieto di sosta per le strade durante le manifestazioni, ha continuato a parcheggiare la propria auto dove non era consentito. Ciò, come sempre, ha creato qualche disagio. Nonostante questo, tutto sommato, la festa è riuscita.
Ieri, quasi per gioco, abbiamo lanciato un sondaggio sulla nostra pagina social per provare a tracciare un bilancio, nonostante non si fosse ancora conclusa la festa con lo scoppiettante concerto finale de “Le Vibrazioni”. Alle 23.30 di ieri, lunedì 17 giugno, su circa 400 voti, il 96% dei votanti si è chiaramente espresso dando un giudizio positivo all’organizzazione degli eventi. Segnaliamo che il sondaggio è ancora aperto, per chi avesse intenzione di dire la propria.
Noi abbiamo visto una Fasano con una meravigliosa installazione di luminarie: è bene ricordare che parte di questa sarà poi installata a Matera, capitale europea della cultura per il 2019. Eventi e manifestazioni civili che hanno abbracciato ogni genere possibile di musica: l’esibizione dei talenti nostrani, i ritmi del salento con la pizzica, la musica d’oltreoceano ed un bel po’ di rock italiano. Una piazza Ciaia che non ha smesso di essere straripante di gente per ogni evento proposto. Stessa situazione presso i Portici delle Teresiane. In ultimo, non per importanza, una villetta tornata per qualche giorno al suo antico splendore: la cassa armonica installata presso la villetta di San Francesco ha infatti regalato ai fasanesi il piacere di riscoprire e rivivere questo importante pezzo del nostro centro storico.
Che dire: bravo Peppino! Bravi tutti. Bravi coloro che hanno contribuito alla riuscita della nostra festa. Bravi coloro che hanno donato le loro energie.
Perchè la “festa della Madonna” è la festa di tutti i fasanesi e di tutti coloro che si sono innamorati del nostro meraviglioso territorio.
Sinceramente io sono rimasta un po’ delusa.la festa era per i S. Patroni ma domenica dopo la messa non ci è stato niente di straordinario, ne fuochi pirotecnici, ne luci danzanti, niente di niente. C’è gente a cui non interessano i cantanti e in questo caso non ha potuto vedere praticamente niente, solo le luci accese.8
È giusto riconoscere al Comitato l’impegno profuso per l’organizzazione.Per un evento che attira attorno a sé non solo la sfera religiosa ma anche tutte le espressioni della vita individuale,familiare,sociale,della cultura e della civiltà del nostro paese.È tutto questo che ha un vero valore, lontano dal fracasso assordante che fa tremare una piazza.
Ritengo sia stata una bella festa, ma concordo con alcuni commenti, la parte religiosa, cuore della festa, mi è sembrata un po’ in sordina. Il puro divertimento lo si può organizzare in qualunque momento, è solo un business, la devozione popolare invece non ha prezzo e fa la storia anche del nostro paese.