Niente più funerali ma una benedizione alla presenza di tre o quattro persone. Ce lo raccontano i fratelli Vinci
FASANO – La perdita di una persona cara è una dura prova che qualche volta la vita ci obbliga ad affrontare. È straziante, triste e difficile. Ci è concesso un ultimo saluto, una preghiera, un funerale per poter essere vicini ancora una volta e poterla ricordare con dignità e rispetto, onorandola per l’esistenza vissuta.
La diffusione del Coronavirus e le conseguenti restrizioni hanno annullato tutto questo. I funerali sono motivo di assembramento e così, momentaneamente, sono stati sospesi. In questa emergenza, non è quindi possibile rivolgere l’estremo saluto al defunto che lascia la vita terrena in totale solitudine.
“Dal momento in cui le imprese funebri vengono chiamate dalle famiglie per un decesso, ci si informa subito se si tratta di un caso contagiato da Covid-19 o meno. Se il defunto non è contagiato, si procede con la sepoltura – affermano i fratelli Vinci, agenzia fasanese di onoranze funebri – Dopo visita e certificazioni che evidenziano eventuali problemi di salute, la salma viene sigillata e portata al cimitero presso il quale, alla presenza di 3-4 parenti stretti, c’è una breve benedizione da parte del parroco della parrocchia di appartenenza. Al termine del processo, la salma viene tumulata.
Se invece il defunto risulta essere positivo al Coronavirus, la bara viene immediatamente chiusa, senza alcuna particolare preparazione riguardante il vestiario e senza riporre oggetti cari all’interno della stessa.
Una situazione difficile anche per noi, soprattutto quando il decesso avviene in una casa di riposo: al nostro ingresso, ci viene misurata anche la temperatura corporea per evitare possibili contagi”.
Gli operatori del settore funebre sono obbligati a indossare inoltre tute, mascherine, guanti e occhiali. Un quadro malinconico che rattrista ancor di più la già infelice condizione di lutto.
Niente abbracci, niente strette di mano per porgere le condoglianze, un metro di distanza tra i pochi presenti e la totale assenza del resto dei parenti, amici e conoscenti, nessun rito funebre e la mancanza degli affetti che rende ancor più complesso il superamento del dolore.
E a tutto questo ci dovremo abituare, volenti o nolenti. Almeno per ora.
era ora