
L’associazione risponde in merito alle modalità di conduzione della struttura di Contrada Abaterisi
FASANO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di “Quattrozampe nel cuore”.
“Ancora una volta l’associazione Quattrozampe nel cuore di Fasano diviene bersaglio di bieche e miserevoli critiche da parte di qualcuno in merito alle modalità di conduzione del canile Abaterisi, affidato alla sua cura e gestione dal Comune di Fasano, a seguito di regolare bando di gara.
Bene!
Nella premessa della dovuta e tempestiva denuncia alle autorità competenti, di responsabilità da accertare, aggravate dalla diffusione massiva attraverso strumenti social, ancora una volta l’Associazione è chiamata a far chiarezza.
Pur nella consapevolezza dell’accreditata e specchiata credibilità da parte degli organi istituzionali, e della opinione pubblica, ancora una volta questa associazione, nell’interesse degli animali, della loro sorte e del loro benessere, ha l’obbligo di sgombrare il campo da ogni dubbio, se ce ne fosse bisogno.
Giusto per sgombrare il campo da fraintendimenti che, per la verità, potrebbero influenzare ben poca gente atteso che ai cretini, nessuno o quasi nessuno presta ascolto.
Però una puntualizzazione s’impone, laddove i miserevoli commenti potrebbero in qualche modo mettere a rischio la possibilità di salvare la vita degli inconsapevoli cani. Sì, la vita, perché di vita si tratta. Un cane a cui regali la possibilità di lasciar il suo carcere, è un cane a cui hai salvato la vita.
E per ogni cane che si poteva salvare, ma l’influenza di dicerie miserrime gli ha impedito di lasciar cellette, quel cane è stato ucciso, mandando a monte mesi e giorni di duro lavoro. Perché non si può comprendere quanta fatica di tanti c’è dietro, ASL compresa, quanta ansia, quanta trepidazione c’è perché il miracolo di un’adozione si realizzi.
La mina alla credibilità dell’Associazione ad opera di questi ‘cacciatori’ del male potrebbe far saltare il miracolo, si ripete, di una giusta adozione.
Detto ciò, giusto per ricordare l’attività onorata e specchiata del sodalizio, si riportano i dati relativi al numero di cani che dalla data di consegna del canile di Fasano all’Associazione Quattrozampe nel cuore hanno lasciato le sbarre infami:
—Gennaio/Dicembre 2023 – Ingressi 194/Uscite 171 anime (88%);
—Gennaio/Dicembre 2024 – Ingressi 144/Uscite 118 anime (81%)
Questo è verificabile con dati alla mano in qualunque momento.
Può bastare? Può bastare, a mettere bavagli a bocche cattive che sputano sulle mani di chi ogni santo giorno dedica la propria vita a portar cure, conforto, amore, a cani buttati in canile senza possibilità di lasciarlo mai quel carcere, e l’associazione invece apre le porte di quell’inferno e lavora giorno e notte perché per loro quell’inferno diventi solo un ricordo, un bruttissimo ricordo.
Un inferno, inteso come carcere di vita, non già come ‘loco’, perché vi è stato uno sforzo sovrumano da parte degli affidatari perché il canile assumesse le vesti di un giardino. Sì, un giardino, in rispetto ad ogni essere vivente chiamato a vivere la vita con dignità, si spera.
Chiunque può visitare il nostro canile perché prenda atto della bontà delle asserzioni sopra riportate. È sufficiente che si rispettino gli orari di visita e le aree sottoposte a vincoli di non fruibilità da parte dei non addetti.
Si rammenta infine che l’adozione di un ospite dal canile comporta un iter preparatorio, fattuale ed anche burocratico che chi non è dentro non può capire: bisogna dar conto ad uffici preposti al controllo dei cani in permanenza e in transito dai canili, bisogna trovar tempo e pazienza per la valutazione di requisiti che dovranno rispondere ad esigenze di compatibilità dei canetti con case e famiglie dove andranno a far nido.
E non è cosa semplice.
Ma ci si riesce, alla fine di tutto, a regalare la felicità a codine festose che lasciano le sbarre ed anche per quelli che purtroppo restano nei canili per mancanza di richieste.
Ma si insiste fino allo sfinimento anche per loro, per realizzare un sogno: canili vuoti, cancelli aperti.
Quei cancelli dove un insegna recita: ‘L’inferno è finito’.
Si faccia silenzio dunque!”