
L’associazione fasanese negli ultimi giorni ha recuperato quattro cucciolate abbandonate
FASANO – “Sono battaglie senza mai fine quelle perseguite dalle associazioni animaliste – dichiara in un comunicato l’Associazione Quattrozampe nel Cuore di Fasano -, sfide continue che dovrebbero essere avallate, sostenute, rinforzate dalle istituzioni preposte a tutela dei cittadini e degli animali, nostri conviventi su questa terra.
Cosa accade? Che negli ultimi 10 giorni sono state almeno 4 le cucciolate di cani segnalateci o da noi ritrovate, abbandonate a se stesse, ad un triste destino che avrebbe visto inevitabilmente, mamme e cuccioli, destinati a perire incolpevolmente.
Di cosa ci lagniamo? Dell’assoluta carenza di qualsivoglia controllo.
Servirebbe innanzitutto, una mappatura degli animali posseduti dai fasanesi sul territorio, effettuata anche in sinergia con associazioni, volontari, amministrazioni e polizia locale; subito dopo una verifica dei microchip attestanti la proprietà e soprattutto, la responsabilità per il proprietario, della vita e della salute del cane; ricordiamo che chi ha un animale domestico è obbligato per legge dal 2005 a dichiararlo, facendolo microchippare e inserire in una anagrafe canina regionale; a questo punto se il proprietario/a, benchè l’animale sia libero e pertanto, a rischio di gravidanza, decida di non sterilizzarlo, allora si occupi della eventuale nascita di cuccioli e sia multato laddove si renda colpevole del loro abbandono.
Stessa mappatura per i cani sparsi sul territorio senza proprietario e successiva sterilizzazione per evitare che diano vita a nuovi randagi come loro”.
“È fondamentale comprendere – prosegue il comunicato – che gli animali sul nostro territorio necessitano di rispetto, cure e attenzioni, che sono rivolti non soltanto a preservare la loro incolumità, ma anche a garantire un benessere per noi cittadini: animali vaganti sul territorio possono causare incidenti, possono abbrutirsi per il bisogno di cibo e assalire anche animali da cortile, causando cosi anche un danno economico alle famiglie possidenti.
Dall’esperienza che abbiamo accumulato in questi anni, gli animali tenuti nelle masserie e nell’agro fasanese (già spesso ridotti in schiavitù perché legati ad una catena o chiusi in box angusti e fatiscenti), proprio perché lasciati a se stessi, si accoppiano indiscriminatamente e tocca poi a noi associazioni farcene carico, trovando per loro un adeguato riparo, nutrendoli e accudendoli come necessario, senza alcun aiuto economico pubblico.
Un percorso educativo per i cittadini, un controllo con relativa mappatura dei cani fasanesi, un monitoraggio continuo a cui la nostra associazione, con le dovute deleghe, non si sottrarrebbe, una sterilizzazione per i cani vaganti: questo chiediamo, quel che viene già attuato in Comuni non molto lontani da noi, ma che gestiscono al meglio il problema del randagismo e delle sue molteplici sfaccettature”.