Un incontro organizzato dal C.I.F. Fasano, in collaborazione con Humanamente e la scuola “Bianco-Pascoli”.
FASANO – Ieri, venerdì 24 novembre, il Centro Italiano Femminile di Fasano ha tenuto un evento significativo in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne: un incontro incentrato sul reading del romanzo “Eppure sono lieve” di Bruna Colacicco, presentato con un flash mob coinvolgente degli alunni della SSPC “Bianco-Pascoli” di Fasano. Cultura dello stupro, catcalling e femminicidio, messaggi urlati a gran voce dai giovani studenti: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto! Chi ti ama ti lascia libera di fare le tue scelte!”.
Ad aprire l’incontro è stata Maria Martellotta, presidente C.I.F. Fasano, che ha sottolineato il ruolo cruciale del Centro Italiano Femminile come segno forte di libertà, primaria e necessaria, nato insieme alla Costituzione italiana.
Alla presenza di Agnese Legrottaglie, presidente del C.I.F. provinciale di Brindisi, e del dott. Luigi Pugliese di A.P.S. Humanamente, presso il CiaiaLab di Fasano, il reading, a cura di Rosita Mizzi, ha toccato corde profonde del romanzo, con particolare attenzione alle due protagoniste, Bruna e Giovanna. Il dott. Pugliese ha offerto un’analisi psicologica delle letture, evidenziando il ruolo fondamentale del contesto sociale nella genesi di problematiche legate alla violenza di genere.
Nel contesto dell’incontro, è emerso chiaramente che la donna, spesso, si trova a portare il peso delle problematiche familiari, dovuto anche a una concezione tradizionale del suo ruolo come figura preposta all’accudimento. Il partner viene percepito non solo come una figura di supporto, ma anche come qualcuno di cui prendersi cura.
Luigi Pugliese ha sottolineato la necessità di educare le nuove generazioni su una riconsiderazione di questa dinamica, spingendo per un coinvolgimento attivo degli uomini nella gestione dell’accudimento dei figli e della compagna. Questo cambio di paradigma è fondamentale per abbattere stereotipi dannosi e promuovere una visione più equa e condivisa dei ruoli all’interno della famiglia.
Il focus si è poi spostato sulla violenza psicologica, componente subdola della violenza domestica di cui il dott. Pugliese ha delineato le fasi, dalla crescita della tensione alla colpevolizzazione della vittima. Ha esortato a gestire l’aggressione e ha sottolineato che chiedere aiuto dovrebbe essere la prima scelta, nonostante le paure e le vergogne che spesso accompagnano le vittime.
È risultato anche che molte donne esitano a denunciare, sperando fino all’ultimo momento in un possibile cambiamento. La speranza è che eventi come questi, con letture illuminanti e discussioni approfondite, possano contribuire a sensibilizzare e a promuovere un‘evoluzione culturale nella percezione e nella gestione della violenza sulle donne.