Ritorna a Fasano la scrittrice e traduttrice romana con una personale ricostruzione della vita di Antoine de Saint-Exupéry, autore de “Il Piccolo Principe”
FASANO – Si è svolto ieri (28 settembre), il primo di una serie di appuntamenti organizzati dal Presidio del Libro locale per la nuova edizione della Festa dei Lettori che quest’anno ha come titolo Nessun uomo è un’isola.
A Masseria Fragnale è stata ospite Romana Petri con il suo romanzo – entrato nella cinquina del Premio Strega 2023 – Rubare la notte, edito da Mondadori.
A intervistare la scrittrice e traduttrice romana è stata Cinzia Caroli, Assessora alla Cultura e alle Pari opportunità.
In apertura di incontro – organizzato in collaborazione con le associazioni Pro Selva e Age – i saluti e i ringraziamenti di rito della referente del Presidio Annamaria Toma.
Le prime domande sono state sulla copertina e sul titolo.
La prima è un’opera creata appositamente da Rita Albertini, che tra l’altro è la protagonista di due suoi romanzi.
Il titolo invece deve molto a un ricordo da bambina dell’autrice legato a suo padre, il baritono Mario Petri, che le leggeva sempre un libro prima di farla addormentare.
L’unico libro di Saint-Exupèry è stato Volo di notte, e in francese volare e rubare si pronunciano allo stesso modo.
La Petri ha rivelato di amare immensamente Saint-Exupèry, riletto durante il lockdown in maniera talmente compulsiva da diventare lui. Così ho buttato giù la prima lettera scritta a sua madre.
Il protagonista dunque è Tonio, che avrà un rapporto morboso con la propria madre che durerà per tutta la vita e che lo condizionerà nei rapporti con le donne.
Tonio cercherà continuamente l’approvazione della genitrice fino a desiderare di invecchiare assieme a lei.
Siete il pozzo dell’anima mia, scriverà a sua madre, che di contro lo chiamerà sempre Re Sole, per via del suo despotismo innato.
Copiosa e prolungata la corrispondenza tra madre e figlio, che ha rappresentato per Tonio una sorta di psicoterapia, perché lui non sarebbe mai andato in terapia.
Tonio era un pazzo, bulimico di vita, ossessionato dal volo, spericolato, attratto dalla morte pur amando tantissimo la vita.
Circondato da donne, affascinate più dalla sua fama che dalla sua bellezza, ne sposerà solo una, l’elegante e sensuale Consuelo, con cui condividerà stranezze e follie.
Nella sua vita Tonio incontrerà anche Silvia, a cui confesserà l’idea di voler scrivere una storia per i bambini.
Storia che diventerà il libro che lo renderà immortale – proprio quella che anelerà sin dall’infanzia –, Il Piccolo Principe.
Due le stesure del libro che nella seconda verrà asciugato per i due terzi, fino a diventare quello che tutti ormai conoscono.
Quel Piccolo Principe che sarà la quintessenza del mio dolore, come confessò una volta Saint-Exupèry, una strenua lotta tra il Tonio piccolo e il Tonio adulto.
Un libro scritto per uccidere finalmente la sua infanzia e per ritrovare l’immortalità tra le nuvole, così come accadrà nel suo ultimo, fatale volo.