A Lama d’Antico uno spettacolo che ha rivisitato in chiave moderna la commedia di Shakespeare
FASANO – Magia, equivoco, amore e natura sono mondi separati, eppure mai così vicini.
È andato in scena ieri sera (6 agosto), al Parco Rupestre Lama d’Antico, “Sogno Reloaded”, spettacolo finale della residenza-studio sul “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, curato dalla compagnia fasanese SenzaConfine, sotto la regia di Federico Vigorito.
È una rivisitazione in salsa moderna, a volte elettro a volte un po’ punk, quella che viene fatta della punta di diamante della produzione shakespeariana, la stessa che intreccia storie sullo sfondo di un bosco, dove il sogno prende vita.
Protagonista della vicenda l’imminente matrimonio fra Teseo, duca di Atene, e la bella Ippolita, regina delle Amazzoni. Per il matrimonio un gruppo di aspiranti, improbabili, attori decide di portare in scena la storia d’amore fra Piramo e Tisbe, non senza difficoltà da cui nasceranno equivoci che trasformeranno la tragedia di questo “metateatro” in un’adorabile farsa.
Le storie di questi protagonisti si legano a quelle di due coppie di amanti, Ermia e Lisando, Elena e Demetrio, i cui destini però sembrano più beffardi che mai, fra il volere dei genitori e i sortilegi del bosco.
È proprio nel bosco della fate, e quale miglior scenografia se non ulivi e grotte del Parco, che la storia prende vita, grazie alla concomitante storia d’amore fra il re delle fate Oberon, e sua moglie Titania.
Oberon desidera che il servo di Titania diventi suo paggio, quest’ultima si oppone. Allora entrano in scena il servile e imbranato folletto Puck, e l’obbediente Fior di Pisello. Il primo si mette alla ricerca di un fiore capace di far innamorare qualsiasi persona della prima che vedrà al momento del risveglio, ma le cose non vanno come previsto.
Ed è così che, fra equivoci e ironia, in una salsa decisamente moderna, e accompagnata dalle musiche elettroniche di inizio anni 2000, si districa uno spettacolo che suscita le risate e i meritati applausi di un pubblico, che diventa ancora una volta padrone di questo teatro a cielo aperto.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.