Ad oggi la cabina resta e i lavori attorno al sito proseguono. Ed ecco che è partita una raccolta firme
FASANO – La lettera inviata dall’Associazione “Cocolicchio l’Antico Borgo” ha riacceso il dibattito sulla cabina elettrica della discordia, installata da Enel in adiacenza della storica fontana del borgo fasanese. Una vicenda che coinvolge l’Enel e i Comuni di Locorotondo (nel cui territorio insiste la cabina) e di Fasano, culminata in uno stucchevole rimpallo di responsabilità tra i due sindaci.
Nonostante le rassicurazioni immediate giunte ai residenti dal consigliere regionale Fabiano Amati e dal sindaco Francesco Zaccaria, sembra infatti che la cabina sia destinata a preservare la collocazione attuale – sono in corso i lavori di completamento nella parte circostante il sito stesso della cabina – scatenando dunque le nuove proteste degli abitanti di Cocolicchio, i quali hanno avviato una raccolta firme al fine di intraprendere le azioni legali consentite per rimuovere lo scempio perpetrato ai danni di un sito storico della frazione fasanese.
Partendo dall’impatto visivo ed ambientale, la cabina elettrica si va ad aggiungere alle isole ecologiche che fungono da indecenti biglietti da visita nelle altre due principali frazioni collinari fasanesi, la Selva e Laureto. Un “pugno nell’occhio” per tutte le località collinari di una città che accoglie nelle proprie strutture ricettive, anche quelle silvane, un numero sempre più elevato di turisti nei diversi periodi dell’anno.
L’ennesima goccia in un oceano di disinteresse dimostrato nei riguardi della collina, ormai protagonista solamente di confusionarie inversioni di sensi di marcia a mesi alterni.
Tornando al caso attuale, ciò che appare avere maggiormente indispettito i residenti di Cocolicchio é stata la comunicazione rapsodica che ha fatto seguito all’installazione della cabina.
Non é infatti noto come si sia passati dall’immediata promessa dell’Enel di rimuovere e ricollocare la cabina, annunciata dal consigliere regionale Fabiano Amati, al comunicato stampa del Sindaco Zaccaria dello scorso 15 maggio con il quale ci si impegnava a mettere in atto “soluzioni migliorative” per porre riparo alla situazione. Segnale di un evidente cortocircuito comunicativo tra lo stesso Amati e l’Amministrazione Comunale che sembrano ormai viaggiare su binari paralleli dopo anni di collaborazione elettorale e amministrativa. E questo, negli ambienti della maggioranza, sembra non essere più un tabù tanto che anche i più incalliti sostenitori dell’Amministrazione Zaccaria hanno pubblicamente invitato il consigliere regionale a “non tirare per la giacca sindaco e Consiglio comunale” anche su altre importanti questioni.
Nel mezzo, si è sviluppato l’antipatico botta e risposta tra Zaccaria e il sindaco di Locorotondo Antonio Bufano che ha respinto al mittente ogni addebito, precisando come il Comune di Locorotondo non avrebbe in alcun modo potuto evitare di rilasciare all’Enel i permessi necessari per la realizzazione della cabina e che l’ente fasanese fosse già ampiamente a conoscenza della situazione. Soprattutto perché gli unici beneficiari della cabina elettrica saranno, per l’appunto, i fasanesi. Lo stesso Bufano non ha mancato di sottolineare come “taluni esponenti politici istituzionali” fossero a conoscenza di tutto l’iter in atto.
Una vicenda a tratti paradossale e per cui sembra imprescindibile, prima di qualsiasi intervento, mettere in ordine le idee e fare chiarezza su quali siano le reali intenzioni dell’Enel, prima di comunicarle ai cittadini.
Cittadini che, resti ben chiaro, hanno tutto il diritto ad esprimere il proprio dissenso in modo tale da tutelare l’identità storico-architettonica del proprio borgo.