Tutto quello che non funziona nella realizzazione di un’opera strategica tra pressappochismo amministrativo e scelte sbagliate
FASANO – É di pochi giorni fa la notizia relativa alla raccolta firme organizzata dai residenti delle zone interessate dai lavori di realizzazione del percorso ciclopedonale che collegherà Fasano alla Stazione Ferroviaria. Una raccolta firme di protesta che chiede il ripristino del doppio senso di marcia e la realizzazione di una pista ciclabile con segnaletica orizzontale, eliminando dunque i cordoli.
Si tratta di progetto finanziato dalla Regione e nato sotto buoni auspici nel 2018 ma la cui lunghissima gestazione, unita a scelte che suscitano più di qualche perplessità, lo stanno pericolosamente trasformando in uno “scempio” senza precedenti.
Tuttavia é necessario fare qualche passo indietro per ripercorrere e comprendere a pieno la vicenda.
Il progetto di fattibilità del Comune di Fasano è stato ammesso, nell’ottobre del 2018, al finanziamento regionale nell’ambito del programma dell’Asse IV – Azione 4.4 “Interventi per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub urbane” del Por Puglia Fesr-Fse 2014-2020 – Percorsi ciclabili e ciclopedonali”, per un importo complessivo finanziabile di 742 mila euro.
Originariamente, la pista ciclabile avrebbe dovuto collegare Piazza Ciaia a Largo Oronzo Guarini (a ridosso della Stazione), passando per Corso Garibaldi, Via Roma, Via Musco, Via Fascianello, Via Parco Cavallo e Strada Comunale Tumigno.
Delle importanti criticità nello studio di fattibilità prima e la chiusura al traffico di Via Musco per quasi un anno in seguito, hanno portato l’Amministrazione Comunale ad approvare una variante che ha snaturato e reso “monco” il progetto iniziale. Infatti il punto di partenza del percorso ciclopedonale é stato spostato da Piazza Ciaia in Via della Vittoria, in prossimità dell’ingresso dell’ex Mercato Ortofrutticolo. In questo modo la lunghezza totale della pista é stata ridotta di circa mezzo chilometro.
Ma se queste problematiche sembravano ormai essere superate, appariva difficile che qualcuno potesse immaginare che il peggio sarebbe dovuto ancora arrivare. I cittadini, dopo aver riposto grandi speranze per la realizzazione della prima pista ciclabile a Fasano, stanno amaramente constatando le numerose criticità caratterizzanti la fase esecutiva del progetto, riunite da un denominatore comune: la pericolosità della pista stessa.
Partendo da Fasano città, il restringimento di entrambi i lati della carreggiata nell’ultimo tratto di Via della Vittoria, strada a doppio senso di marcia, genera non poche difficoltà al traffico veicolare nell’intersezione tra la suddetta arteria e Via Pezzolla, aumentando esponenzialmente il rischio di incidenti. Proseguendo nel percorso, la realizzazione della rotatoria nel tratto finale di via Fascianello ha portato ad un’eccessiva riduzione della carreggiata che suscita diversi dubbi sul rispetto dei limiti minimi consentiti dalla legge.
Dubbi che purtroppo non mancano anche in relazione ai cordoli divisori che appaiono inadatti e fonte di pericolo sia al transito delle auto che a quello delle biciclette. Non è un caso che negli ultimi mesi, in seguito all’installazione dei cordoli, si siano già verificati diversi incidenti.
E qui possiamo passare alla ciliegina sulla torta: i sinistri stradali nelle ore serali e notturne si sarebbero potuti evitare – oltre che con l’utilizzo di un grado di prudenza maggiore da parte degli automobilisti – attraverso l’implementazione di un sistema efficiente di pubblica illuminazione. E invece, rasentando il tragicomico, i lampioni a led “intelligenti” installati lungo la Strada Comunale Tumigno semplicemente non illuminano, accendendosi paradossalmente subito dopo il passaggio delle auto e degli altri veicoli e non immediatamente prima. Provare per credere!
Per chiudere il cerchio, appare priva di senso logico anche la scelta di istituire il senso unico per il traffico veicolare da Fasano verso la Stazione, non optando per la soluzione inversa. Residenti e cittadini hanno fatto correttamente notare che quell’arteria rappresenta una fondamentale alternativa per evitare di intasare, in particolare nel periodo estivo, la Savelletri-Fasano, già caratterizzata da lunghe code pomeridiane per le auto rientranti dalla frazione marinara.
Tirando le somme, spiace constatare come l’attuazione pratica di un progetto tanto atteso rischia di far pesare più il fattore “costo” rispetto ai benefici derivanti dall’opera. Non ci resta che auspicare un celere intervento da parte dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Zaccaria (sino ad oggi silente sulla questione) al fine di apportare quantomeno delle modifiche migliorative al progetto, cercando di salvare il salvabile prima che tutti i buoi siano scappati dal recinto.