
La Legrottaglie annuncia una querela contro Amati. Ma i nervi nel centrosinistra sono tesi da tempo con la richiesta di dimissioni dell’assessore Pagnelli
FASANO – È bastato un post sui social postato dall’assessore comunale Donatella Martucci per far scoppiare la lite tra due esponenti del centrosinistra. I protagonisti sono Fabiano Amati, consigliere regionale e presidente della Commissione Bilancio della regione Puglia, e la consigliera comunale Loredana Legrottaglie. La Martucci, nel suo post, ha chiarito come in termini di spesa sanitaria la regione Puglia risulti ad oggi la peggiore tra le regioni italiane. A certificarlo – come ha sottolineato l’assessore Martucci – è il Ministero dell’Economia. La regione Puglia, infatti, stando ai dati pubblicati avrebbe chiuso l’esercizio 2021 con un conto in rosso pari a meno 117 milioni di euro.
Immediato l’intervento della consigliera comunale Loredana Legrottaglie che ha specificato come i dovuti chiarimenti andrebbero chiesti “al Presidente della Commissione Bilancio (ndr, Fabiano Amati) che tanto si è speso – ha affermato la consigliera – per agevolare variazioni su acquisto farmaci per malattie rare costosissimi. Talmente costosi – scrive la Legrottaglie – da aver provocato le dimissioni di un assessore alla sanità”. La Legrottaglie si riferiva chiaramente alla battaglia condotta dal consigliere regionale Fabiano Amati per il farmaco Zongelsma, un farmaco costosissimo – oltre i 2 milioni di euro – somministrato ai bambini affetti da SMA.
Giunge dopo poco tempo la replica del consigliere regionale Fabiano Amati.
“Loredana Legrottaglie Vergognati. Sei solo una brutta persona crudele. Innanzitutto – scrive Amati – perché quei farmaci sono stati comprati nel 2022 e la tabella riguarda la spesa del 2021: e quindi non hai chiarito nulla, ma solo messo in evidenza la tua ignoranza. Secondo: siamo siamo da sempre in disavanzo nella spesa sanitaria. Terzo: gli extra costi da spesa farmaceutica sono tutti per farmaci innovativi e biologici (per tumori, chiaro?) e si sfora nei tetti a causa della farmaceutica ospedaliera. Ultimo: sei una persona cattiva, perché il farmaco Zolgensma di cui parli è stato somministrato a una bimba con diagnosi precoce da Sma1 (con mia legge) e che oggi – dopo cinque mesi – non ha nemmeno i sintomi. Fosse tua figlia che diresti? Cosa vuoi dire a “Un futuro per Melissa” e a tutti i bimbi con malattie neuromuscolari? Vergogna. Non sei degna di sedere in un’istituzione pubblica, usando per livore politico o antipatia sulla vita dei bimbi. E se fossero tuoi figli?”.
“Fabiano – replica a quel punto la Legrottaglie – come ho già detto (ma forse non hai letto) NON ho espresso giudizio negativo rispetto all’aumento da spesa farmaceutica ma l’ho solo motivato per quelle che sono le informazioni che io recupero, ma che tu meglio di me puoi argomentare […] e visto che sei un avvocato, rispetto al tuo sfogo e attacco, assolutamente scomposto, mi vedo costretta a comunicarti che sporgerò querela”.
Insomma, nervi tesissimi nel centrosinistra fasanese. Nervi tesi che erano già venuti fuori anche e soprattutto dopo l’ultimo pre-consiglio di maggioranza. Obiettivo della Legrottaglie, infatti, oltre al consigliere regionale Fabiano Amati – per il quale, è noto da tempo, non nutre particolari simpatie politiche – è anche l’assessore comunale Antonio Pagnelli, reo – a detta della Legrottaglie – di aver sostenuto Laura De Mola durante l’ultima tornata elettorale per le elezioni Politiche. Proprio la Legrottaglie, infatti, non ha nascosto la sua insofferenza verso questa scelta ed è qui che la consigliera ha chiesto le dimissioni dell’assessore.