
Il progetto di Geoambiente S.r.l. prevede l’installazione di 60 pale eoliche e, tra le città costiere interessate, c’è anche la frazione fasanese
FASANO – La Geoambiente S.r.l., società specializzata nella produzione di energia da fonti rinnovabili, potrebbe presto ottenere l’autorizzazione per la nascita di un nuovo parco eolico offshore dotato di ben 60 pale eoliche. E questo parco, come riportato nella richiesta di concessione depositata presso gli uffici del demanio della Guardia Costiera di Barletta, riguarderà anche le acque antistanti la frazione fasanese di Savelletri.
Andando per ordine, la concessione – di durata trentennale e che riguarda i comuni di Brindisi, Savelletri, Monopoli, Bari, Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie – oltre all’installazione di 60 aerogeneratori della potenza complessiva di 600 megawatt, occuperà uno spazio acqueo oltre il limite delle acque territoriali pari a 21 milioni di metri quadri ed uno, entro il limite delle acque territoriali, pari a quasi 3 milioni di metri quadri. La zona demaniale di terra – la parte inshore del progetto, per intenderci, laddove saranno posizionate le stazioni di trasformazione e accumulo dell’energia prodotta – dovrebbe raggiungere i 60 mila metri quadri circa.
La richiesta di concessione, che resta a disposizione del pubblico sino al prossimo 10 agosto – per dare possibilità, a chi lo riterrà opportuno, di avanzare opposizione ovvero osservazioni al progetto – è soltanto l’ultima di altri 12 progetti di nuovi parchi eolici offshore previsti per tutta la costa pugliese. Adesso sarà interessante conoscere il punto di vista dei cittadini e delle Amministrazioni coinvolte dalla presenza delle pale eoliche al largo delle coste interessate dai progetti, in merito alla possibile realizzazione dei nuovi parchi di produzione energetica.
In altre parti d’Italia, soprattutto quelle a forte vocazione turistica come la Sardegna, l’ingente richiesta di concessioni demaniali per la costruzione dei parchi eolici offshore sta causando non pochi malumori tra le popolazioni costiere, le quali temono possibili ricadute sul turismo e sull’economia dei territori.
Per quel che riguarda il nostro territorio, invece, sapremo presto in che modo i comuni interessati – cittadini e amministrazioni – accoglieranno queste nuove richieste.