Il noto giornalista, saggista e conduttore televisivo milanese è stato il secondo prestigioso ospite della rassegna “LibriAmo…tra gli ulivi”
FASANO – Interessante appuntamento con la saggistica di stampo giornalistico quello proposto ieri da “LibriAmo…tra gli ulivi”.
Il secondo incontro (che si è svolto ieri 4 luglio, presso la Masseria San Giovanni) della rassegna letteraria – promossa dall’imprenditrice di casa nostra Laura De Mola e organizzata dal locale Mondadori Point – ha ospitato infatti Gianluigi Nuzzi. A dialogare con l’autore di I predatori (tra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli italiani pubblicato da Rizzoli, è stato Mario Valentino.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito da parte di Laura De Mola, Nuzzi, con il suo impeccabile stile da giornalista ed esperto volto televisivo ha catturato immediatamente l’attenzione del pubblico.
Dopo aver infranto il tabù del silenzio con i suoi precedenti lavori dedicati ai malaffari del Vaticano, in questo nuovo libro – da lui stesso definito “un pugno nello stomaco” – Nuzzi ha infranto altri tabù, focalizzandosi sui “nuovi predatori”: gli stupratori seriali, come Antonio Di Fazio, di cui spesso si è occupato durante la sua seguitissima trasmissione “Quarto grado”.
E proprio a quest’ultima si lega il suo libro-inchiesta, avendone utilizzato gli stessi punti di forza: analisi accurata dei documenti, instillare il dubbio, approfondimenti giornalistici senza mai volersi sostituire agli organi di giustizia, la scelta di casi fortemente empatici.
Gran parte della chiacchierata Nuzzi l’ha dedicata al caso di Alberto Genovese, proprietario di quella “Terrazza Sentimento”, un attico vista Duomo che ha rappresentato il suo perverso covo in cui adescare le vittime. Attraverso la somministrazione delle benzodiazepine, una classe di farmaci facilmente reperibili in commercio, che sedano la preda e che vengono facilmente espulse dall’organismo senza lasciare traccia.
Un predatore manipolatore lo ha descritto Nuzzi, rituale nel suo modus operandi: prima cerca con cura la sua preda, poi la mette a suo agio con la sua capacità innata di simpatico affabulatore, poi sferra il suo attacco stuprandola.
Una violenza che il giornalista ha tenuto a precisare «Ingiustificata e ingiustificabile. Bisogna smetterla con i pregiudizi a discapito delle vittime, che quasi sempre non se la sono cercata. Questa criminalizzazione spinge alla paura di denunciare».
Nuzzi ha poi sottolineato l’esistenza di madri che spingono le proprie figlie a frequentare ambienti benestanti. Anche se spesso i predatori omettono sulla presunta ricchezza, «perché ci sono ancora ragazze che hanno bisogno delle favole». Fenomeni che, per fortuna, restano dei casi isolati.
Fondamentale è quindi l’importanza da parte dei genitori all’ascolto e al dialogo.
Fotoservizio di Francesco Schiavone