
Il capolavoro del bardo rivisitato e modernizzato, con una grande prova attoriale dei due protagonisti, Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio
FASANO – Amleto: avere oltre quattrocento anni e non dimostrarli. Del resto la frustrazione umana di fronte al male è ancora attuale, così come drammaticamente attuale è la consapevolezza del giovane principe: la distruzione totale può davvero cancellare il passato e instaurare un salvifico nuovo ordine?
Hamlet, la celebre tragedia di Shakespeare è andata in scena ieri (9 aprile) al Cinema Teatro Kennedy nell’ambito della Stagione di prosa organizzata dall’Amministrazione comunale di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Superbo il protagonista Giorgio Pasotti nei panni del complicato principe, sempre in bilico – anche scenicamente – tra incertezze e scelte da prendere. Notevole il suo celebre soliloquio denudato della classica e pomposa recitazione e vestito di modernità con tanto di video mapping.
A fargli da contraltare Mariangela D’Abbraccio, sontuosa nei panni della regina Gertrude, madre di Amleto, estremamente cool e con tutte le debolezze di oggi: maniaca dell’estetica, social, leggera e per non farsi mancare nulla, pure alcolizzata.
In scena tutti i personaggi principali: da Rosencranztz (Salvatore Rancatore) e Guildestern (Andrea Papale) a Ofelia (Claudia Tosoni), da Polonio (Davide Paganini) e Laerte (Pio Stellaccio) al Re Claudio (Gerardo Maffei, nei panni anche dello Spettro).
Notevole l’allestimento e la regia di Francesco Tavassi, che ha riletto la tragedia in chiave pop e multimediale, asciugandola in un solo atto dai cinque della versione scritta da Shakespeare.
Pur conservando i dialoghi originali, magnifici e per questo eterni, Tavassi ha voluto innestare la sua visione di modernità aggiungendo con coerenza termini e situazioni attuali e mettendo tra le mani dei personaggi gli smartphone, ricettacoli di selfie e social network. Arma diabolica lo smartphone, capace di portare solo distacco e isolamento, proprio come quello del principe Amleto dalla sua corrotta e marcia Danimarca.





