L’interprete romana ha regalato al pubblico del Teatro Kennedy un concerto indimenticabile
FASANO – Descrivere le emozioni che ogni esibizione di Tosca provoca è impresa ardua, perché l’interprete romana è una rarità nel panorama della musica italiana: unica per la sua predisposizione a ricercare, a contaminare e sperimentare le musiche e le lingue, presenza scenica e capacità interpretativa come poche.
Ieri sera (18 novembre) Tosca si è esibita al Teatro Kennedy nel primo appuntamento della 39ma Stagione Concertistica di Fasanomusica. Sul palco con lei come compagni di viaggio, cinque eccellenti musicisti: Massimo De Lorenzi alla chitarra, Giovanna Famulari al violoncello, pianoforte e voce, Elisabetta Pasquale al contrabbasso e voce, Fabia Salvucci alle percussioni e voce e Luca Scorziello alla batteria e percussioni.
Lo spettacolo, curato in ogni piccolo dettaglio dalla sapiente regia di Massimo Venturiello e intitolato Morabeza, come il premiatissimo lavoro discografico del 2019, ha visto la direzione musicale del grande Joe Barbieri, autore anche dei raffinati arrangiamenti. Così come si evince dalla coloratissima e accogliente scenografia, l’atmosfera è quella di un salotto sudamericano dove il pubblico ha potuto respirare passione, tristezza (o ancor meglio la saudade) ma anche tanta, tantissima allegria.
Inframezzando alcuni stralci del Canto alla durata di Handke (“dove per il diverso senso del tempo di quando si ama, il prima era anche un dopo e il dopo anche un prima”), Tosca ha regalato un’emozione dietro l’altra, interpretando tra le altre La mia casa, La bocca sul cuore, Via Etnea, un’intensa versione di Piazza Grande (in duetto con la Salvucci), Giuramento, Mio canarino, Libertà, oltre a una serie di gioielli rubati al panorama tradizionale mondiale, e tra questi Ahwak, Nongqongqo, Rumania Rumania e Ibrahim.
Tre i bis concessi con generosità: la struggente Ho amato tutto, con cui Tosca ha raggiunto uno dei suoi apici emotivi della serata, a seguire Torna, accompagnata dal coro di un divertito pubblico fasanese, e per chiudere la dolcissima Bella ci dormi (dal repertorio del Canzoniere Grecanico Salentino), come omaggio alla nostra terra a suggello di un concerto indimenticabile.
Fotoservizio di Mario Rosato.