Una giovane concittadina disabile ci racconta quanto sia estenuante vivere in una città che non è per tutti e che non abbatte le sue barriere
FASANO – Tutti hanno diritto all’indipendenza, tutti hanno diritto a potersi muovere liberamente in città. «Ho bisogno dell’aiuto dei miei genitori perfino per andare a comprare il pane» è il disperato commento di una fasanese che, da quando è stata colpita dalla malattia, non ha più la possibilità di muoversi da sola ma cammina appoggiandosi a un girello.
La giovane donna ha raccontato a Gofasano che anche l’uscita più banale, come il recarsi al panificio vicino casa, è diventata impossibile. «Abito in una traversa di via Roma, nei pressi delle due benzine, e attraversare la strada è un disagio: ogni giorno sento rivolgermi parolacce e insulti dagli automobilisti perché costretti a rallentare o ad aspettare il mio passaggio. Mi sento di dare fastidio e questo mi ferisce, quasi quanto la malattia che sono costretta a sopportare».
Il tratto che la fasanese è solita percorrere infatti, non è totalmente dotato di marciapiedi e, ove presenti, sono più alti rispetto al normale e senza scivoli per disabili.
La città quindi non ha ancora abbattuto del tutto le barriere architettoniche che mettono in difficoltà i diversamente abili. «Anche i marciapiedi bassi sono un problema se non dotati di scivoli» spiega, illustrandoci come le ruote del girello si incastrino tra le chianche. «Voglio essere indipendente. Non voglio chiedere aiuto ai miei per andare dal medico o anche semplicemente per uscire a prendere una boccata d’aria. Mi metto nei panni di chi è solo e non ha questo supporto. Voglio dar voce a chi, come me, deve già affrontare la malattia e non vuole “dare fastidio”».
Ci auguriamo che questo appello arrivi a chi di dovere e che si possano prendere provvedimenti quanto prima per “regalare” serenità ad ogni singolo cittadino.