L’architetto Giancarlo Mastrovito ha più volte chiesto spiegazioni ed un incontro al sindaco: ma non è mai stato ricevuto. L’intervista
FASANO – «Finalmente ci hanno assegnato la premialità per il primo posto in graduatoria al concorso di idee per l’Ambito di Rigenerazione Urbana a Fasano (ARU-10)». È così che l’arch. Giancarlo Mastrovito ha introdotto un post sul suo personale profilo Facebook, condividendo il tutto con i suoi collaboratori, l’ing. Valeria Strippoli e l’ing. Alessandro Lisi, con cui ha presentato «una proposta che la Commissione di Valutazione ha ritenuto meritevole di premiazione».
Un bando lanciato dall’Amministrazione comunale di Fasano nel 2018 che però ha visto non pochi ostacoli.
«Un concorso di idee sull’area del mercato coperto – ha spiegato l’arch. Mastrovito a Gofasano – inserito nell’ambito del processo di rigenerazione urbana. L’allora dirigente dell’ufficio tecnico Amedeo D’Onghia portò questo procedimento concorsuale a Fasano e l’Amministrazione fissò il primo termine di consegna entro gennaio 2019. Il quale però fu prorogato di 30 giorni e poi altri 30 con l’arrivo dell’attuale dirigente Leonardo D’Adamo, stabilendo così come ultimo termine di consegna maggio 2019.
Nel mese di luglio dello stesso anno –racconta l’architetto – fu pubblicata una graduatoria provvisoria, in cui risultavo già essere al primo posto. Ma di lì a poco fu richiesto anche uno studio di fattibilità economico-finanziaria per rivalutare le idee, il quale fu comunque presentato dai primi 3 classificati (anche se la norma non lo prevede per i concorsi di idee).
A settembre comunicarono finalmente la graduatoria ma priva di efficacia. Una storia andata avanti per mesi – prosegue Mastrovito – L’amministrazione aveva abbandonato l’idea di dare seguito al concorso e io decisi di muovermi attraverso una nota legale affinché loro procedessero con il bando.
Nel frattempo però l’Amministrazione stava addirittura tentando un annullamento del concorso per mettere in atto un procedimento di autotutela, senza una ragione valida.
L’avvocatura del Comune, fortunatamente, ha dato torto a questo tentativo e, sotto pressione dei miei legali, è stato chiuso il procedimento (a distanza di un anno), sbagliando però persino il capitolo di bilancio, impegnando una somma inferiore a quella prevista».
Una vicenda tormentata che, pur avendo visto infine il pagamento dei tre concorrenti, non ha ricevuto una pubblica premiazione e nemmeno una mostra dei progetti.
«Come se per loro questo progetto non fosse mai esistito – ci ha dichiarato amareggiato l’architetto – È stata un’esperienza professionale importante che ha dimostrato quanto la competenza, la volontà, la creatività e il raccordo transgenerazionale, possono offrire prospettive strategiche e soluzioni innovative nell’ambito dei processi di trasformazione in cui nel territorio il pubblico e il privato devono confrontarsi e collaborare per giungere a risultati significativi. La soluzione urbanistica prospettata possiede un respiro d’area vasta, in cui la città di Fasano potesse divenire cerniera tra l’espressione e il valore della collina e quelli del mare, in una sorta di convergenza per la valorizzazione dei prodotti alimentari e della cucina di qualità, in chiave paesaggistica nel territorio degli Ulivi secolari e del mare di Egnazia.
Ho chiesto appuntamenti al sindaco per chiedere spiegazioni ma non sono mai stato ricevuto.
Il desiderio da parte dell’Amministrazione di voler bloccare il tutto è quasi paragonabile all’uccisione di un bambino nella culla: un reato civile e sociale.
Mi piacerebbe – ha concluso Giancarlo Mastrovito – capire cosa ha indotto l’Amministrazione a questo “rifiuto”».
Ovviamente Gofasano è pronto ad ospitare e pubblicare la eventuale replica o precisazione da parte dell’Amministrazione Comunale su questa vicenda.